Egitto, portavoce Chiesa cattolica: L’autobomba al consolato è un avvertimento per l’Italia
Una violenta esplosione ha danneggiato in modo grave l’edificio della missione diplomatica italiana al Cairo. Gli uffici erano chiusi e un passante è stato l’unica vittima. P. Rafic Greiche ad AsiaNews: “Attentato terroristico non per uccidere, ma per lanciare un messaggio a occidente e Italia, e mostrare la debolezza del governo egiziano”.

Il Cairo (AsiaNews) – Una violenta esplosione questa mattina ha colpito e danneggiato in modo grave il consolato italiano al Cairo, in Egitto. La bomba si trovava in una macchina parcheggiata vicino all’edificio, uno dei più antichi dell’area. La deflagrazione è avvenuta alle 5:22 ed essendo sabato gli uffici della missione diplomatica erano chiusi. Per queste ragioni, sottolinea ad AsiaNews p. Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica egiziana, “l’obiettivo non era uccidere molte persone, ma lanciare un messaggio all’occidente e all’Italia: il terrorismo sta arrivando”.

In effetti, l’autobomba ha causato la morte di una sola persona, un passante. Altre quattro persone sono rimaste ferite, ma nessuna in modo grave. Tra questi non vi sono dipendenti civili della missione diplomatica italiana.

Al momento, nessun gruppo ha rivendicato l’attacco. Tuttavia, il sacerdote egiziano è convinto si tratti di “un attentato terroristico: non potrebbe essere altro. Inoltre, gli autori del gesto hanno voluto mostrare che il governo egiziano è debole e non è in grado di proteggere gli stranieri sul suo territorio, a partire dalle ambasciate e i consolati”.

Un mese fa Hisham Barakat, pubblico ministero, è stato ucciso da un’autobomba nella capitale. Nello stesso mese, un’altra esplosione ha colpito una stazione di polizia, causando la morte di tre persone. Le forze di sicurezza egiziane combattono contro militanti islamici da tempo, ma gli scontri sono stati per lo più relegati nella zona del Sinai.