Siria: liberato il sacerdote francescano Dhiya Azziz
Lo ha annunciato la Custodia di Terra Santa. La brigata Al-Nusra Jabhat ha negato ogni coinvolgimento e ha permesso alla polizia di indagare e ritrovare il religioso. P. Dhiya “sarebbe stato sequestrato da un altro gruppo jihadista che sperava di chiedere un riscatto per il suo rilascio”. Preghiere per gli altri religiosi ancora scomparsi in Siria.

Damasco (AsiaNews) – P. Dhiya Azziz, francescano originario di Mosul, è stato liberato. Lo ha annunciato la Custodia di Terra Santa con un comunicato pubblicato ieri sul sito. “La Custodia – si legge nella nota – non aveva notizie di p. Dhiya dal tardo pomeriggio di sabato 4 luglio. Notizie contrastanti avevano tuttavia spinto le persone a credere che fosse stato preso da jihadisti affiliati ad Al-Nusra Jabhat, che amministra l’area”. Il sacerdote “è stato trattato bene durante il suo sequestro”.

Tuttavia, spiega la Custodia, la brigata Al-Nusra “ha negato ogni coinvolgimento con il suo rapimento e avrebbe condotto la polizia a indagare nei villaggi circostanti, portando così alla sua liberazione”.

P. Dhiya “sarebbe stato sequestrato da un altro gruppo jihadista che sperava di chiedere un riscatto per il suo rilascio. Nella regione, vi sono numerosi gruppi che operano con vari interessi”.

La Custodia di Terra Santa “ringrazia quanti in tutto il mondo hanno pregato per un esito positivo di questo processo a cui p. Dhiya è stato sottoposto, così come [ringrazia] i fedeli di Yacoubieh, di cui egli è pastore, la sua famiglia religiosa e quella in Iraq”.

A fronte della gioia per la liberazione del sacerdote, “la Custodia non dimentica che altri religiosi sono ancora scomparsi in Siria, e invita tutti a continuare a pregare per la pace in questo Paese”.

Dall'inizio del conflitto siriano, le milizie jihadiste e i gruppi combattenti hanno sequestrato diverse personalità di primo piano della comunità cristiana locale. Fra queste ricordiamo i due vescovi, il metropolita Boulos Yazigi (della Chiesa ortodossa di Antiochia) e il metropolita Mar Gregorios Youhanna Ibrahim (della Chiesa siro-ortodossa) prelevati il 22 aprile 2013.

A loro si aggiunge il padre gesuita Paolo Dall'Oglio, sacerdote di origini italiane rapito in Siria il 29 luglio 2013, e altri due sacerdoti, assieme a diversi volontari laici, fra cui due ragazze italiane poco più che ventenni, liberate a metà gennaio. Sempre lo scorso anno i miliziani hanno sequestrato un gruppo formato da 13 suore a nord di Damasco, rilasciate dopo qualche mese in seguito a uno scambio di prigionieri.