Al via la nuova Banca dello sviluppo sostenuta dagli “sfidanti” Brics
Il capitale iniziale della banca è di 50 miliardi di dollari. Sarà presieduta a turno da un membro dei Paesi sponsor. Primo presidente indiano: “Controbilanciare il sistema economico a modo nostro”. Paesi Brics lamentano rigidità dei meccanismi di voto nella Banca mondiale e nel Fondo monetario internazionale per le economie emergenti.

Pechino (AsiaNews) - Dopo tre anni di negoziati, verrà aperta questa mattina a Shanghai la nuova Banca dello sviluppo promossa dai Paesi Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa). L‘obiettivo non dichiarato è quello di essere “alternativa” alle maggiori istituzioni economiche gestite dall’Occidente, cioè la Banca mondiale (in mano americana) e il Fondo monetario internazionale (in mano europea).

Proposta per la prima volta nel summit dei Paesi emergenti nel marzo 2013 a Durban (Sud Africa), la nuova banca ha ottenuto il via libera definito all’incontro di inizio luglio nella città di Ufa (Russia), dove sono stati discussi gli ultimi dettagli. L’istituzione economica presterà denaro ai Paesi in via di sviluppo e finanzierà progetti infrastrutturali. Verrà presieduta a turno da leader economici dei Paesi sponsor e ci si aspetta che erogherà il primo prestito all’inizio del 2016.

Nel summit di Ufa le nazioni dei Brics hanno lamentato la rigidità dei meccanismi di voto per le economie emergenti all’interno delle due istituzioni economiche occidentali, anche se in maniera ufficiale smentiscono ogni sorta di rivalità in ambito finanziario. Kundapur Vaman Kamath, primo presidente indiano, ha riferito: “Il nostro obiettivo non è sfidare il sistema esistente ma migliorare e controbilanciare il sistema alla nostra maniera”. Sergei Lavrov, ministro degli Esteri russo, ha poi aggiunto che i cinque Paesi “rappresentano un nuovo sistema policentrico delle relazioni internazionali”.

Il maggior contributore della nuova banca sarà la Cina, seconda economia al mondo, a cui Putin ha lanciato un appello alla collaborazione (proprio in occasione del summit di Ufa) e già Paese leader nel progetto della nuova Asian Infrastructure Development Bank, lanciato lo scorso anno. Il capitale iniziale della banca sarà di 50 miliardi di dollari, anche se ci si aspetta che raddoppierà nei prossimi anni.