Attivisti cinesi: Il Comitato olimpico non conceda le Olimpiadi invernali 2022 a Pechino
Decine di firmatari di una lettera al Comitato Olimpico internazionale. Fra loro vi sono Hu Jia, Teng biao, Chen Guangcheng, Du Yanlin. Il 31 luglio, a Kuala Lumpur, il Comitato olimpico deve scegliere fra Pechino e Almaty.

echino (AsiaNews/Agenzie) – Attivisti cinesi in patria e all’estero domandano al Comitato olimpico internazionale  (Cio)di rifiutare la richiesta di Pechino di ospitare le Olimpiadi invernali del 2022 a causa del basso livello di rispetto verso i diritti umani. I firmatari di una petizione affermano che già nel 2008, alle Olimpiadi estive, la Cina aveva promesso maggiore apertura e libertà di stampa, ma la situazione è divenuta sempre più insostenibile.

Fra i firmatari della petizione vi sono l’attivista Hu Jia, già condannato a 3 anni e mezzo di prigione per aver tessuto una rete di amicizie fra persone sensibili ai diritti umani; lo scrittore Du Yanlin; l’attivista cieco Chen Guangcheng, attualmente in esilio negli Usa; l’avvocato per i diritti umani Teng Biao, attualmente insegnante ad Harvard.

La petizione, sotto forma di lettera è stata recapitata al Cio, il cui comitato centrale si radunerà il 31 luglio prossimo a Kuala Lumpur (Malaysia) per decidere dove tenere le Olimpiadi invernali del 2022. Le città candidate sono due: Pechino e Almaty (Kazakistan).

I firmatari ricordano gli arresti di centinaia di avvocati, l’intolleranza verso la libertà di stampa, le violenze contro buddisti tibetani, musulmani dello Xinjiang, ecc.

“Premiare Pechino con le Olimpiadi – dice la lettera - è una contraddizione con lo scopo delle Olimpiadi, che è promuovere una società pacifica, preoccupata di preservare la dignità umana”.