Al-Qaryataïn, oltre 60 cristiani fra i 230 civili siriani sequestrati dallo Stato islamico
I jihadisti hanno conquistato la città e prelevato centinaia di persone con l’accusa di “collaborazionismo con il regime” di Assad. Proibito lasciare la città, i miliziani avrebbero prelevato interni nuclei familiari. Patriarcato siro-ortodosso: contatti “molto difficili” con gli abitanti, usati dai combattenti come “scudi umani”.

Damasco (AsiaNews/Agenzie) - Vi sono anche più di 60 cristiani fra gli oltre 230 civili sequestrati in questi giorni dalle milizie dello Stato islamico ad Al-Qaryataïn, località nel centro della Siria da poco conquistata dai jihadisti. È quanto riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh), gruppo con base a Londra e una fitta rete di informatori sul terreno. Rami Abdel Rahmane, direttore dell’Osservatorio, precisa che lo SI “ha sequestrato 70 sunniti e più di 60 cristiani accusati di ‘collaborazionismo’ con il regime” di Assad, durante il rastrellato effettuato il 5 agosto in seguito all’ingresso nella città. 

In una dichiarazione ufficiale il vescovo Matta al-Khoury, segretario del patriarcato siro-ortodosso a Damasco, afferma di non poter confermare quanto sta avvenendo in queste ore nella città, perché “è molto difficile contattare gli abitanti”. Tuttavia, si sa che “all’ingresso in città, (i jihadisti) hanno proibito agli abitanti di uscire, per poterli usare come scudi umani” per proteggersi dai raid dell’aviazione siriana. 

Prima della guerra ad Al-Qaryataïn vi erano 18mila sunniti e circa 2mila fra siro-cattolici e ortodossi. Dopo l’assalto dello SI non ne resterebbero più di 180. Alcuni cristiani sarebbero stati prelevati nei pressi del monastero di Mar Elian dove, nel maggio scorso, uomini armati avevano sequestrato il priore p. Jacques Mourad

Testimoni locali riferiscono che, al loro ingresso in città, i miliziani avevano una lista di persone da arrestare; tuttavia, essi non hanno fatto particolari distinzioni, finendo per prelevare interi nuclei familiari e quanti cercavano di fuggire. 

Dal marzo 2011, data di inizio degli scontri fra il governo del presidente Bashar al Assad e una multiforme coalizione di oppositori, sono decedute 240.381 persone. Oltre 3,2 milioni di persone hanno abbandonato la Siria e altri 7,6 milioni sono sfollati interni.

In questo panorama di guerra e terrore, i membri dello Stato islamico si sono distinti per brutalità e violenza: i miliziani jihadisti avrebbero sequestrato o giustiziato migliaia di persone a un anno dalla nascita del “Califfato” in Iraq e Siria, di cui 1800 erano civili compresi almeno 74 bambini.