Caritas filippine contro il governo sulla gestione dei fondi per il tifone Yolanda
P. Gariguez, segretario esecutivo Caritas, teme che i fondi governativi non siano usati per i sopravvissuti ma per le elezioni del 2016. Definisce “inaccettabile” il denaro finora usato, una minima parte rispetto alle somme stabilite. Di oltre 205mila alloggi necessari, finora Manila ne ha realizzati poco più di 2mila.

Manila (AsiaNews/Cbcp) - I fondi governativi destinati alle vittime del tifone Yolanda rischiano di non essere destinati alle opere di assistenza, riabilitazione e recupero tuttora in atto, ma di essere utilizzati per coprire le spese della prossime elezioni generali, in programma nel 2016. A lanciare l’allarme è p. Edu Gariguez, segretario esecutivo di Caritas Filippine, che non nasconde il proprio malcontento per la progressione dei lavori di ripristino delle aree colpite; a quasi due anni dalla tragedia, avverte, molte persone vivono ancora in condizioni disagiate e gli interventi promessi dai vertici di Manila latitano.

Il sacerdote chiede a più riprese: “Quando verranno stanziati, questi fondi? Stanno aspettando il 2016?”. Egli aggiunge che questo ritardo è inaccettabile, quando vi sono ancora oggi decine di migliaia di famiglie di sfollati in attesa di aiuto e assistenza, a fronte di una tragedia che risale al novembre del 2013.

Uno studio recente elaborato dalla Caritas e da altre organizzazioni umanitarie attive nelle zone della tragedia mostra che, al marzo 2013, sono stati stanziati solo 73,15 miliardi di pesos sui 170 miliardi previsti in totale. E nel 2014 solo 2,6 rispetto ai 26 messi a disposizione per soddisfare i bisogni in campo sociale. E anche negli altri settori - assistenza, ricostruzione, infrastrutture - la situazione non è migliore.

P. Gariguez lamenta anche una “mancanza di trasparenza” nella gestione dei fondi; egli avrebbe auspicato “chiarimenti” da parte del presidente Benigno Aquino “nel suo ultimo discorso alla nazione”, ma “sfortunatamente, ciò non è avvenuto”. Da un’analisi è emerso che parte dei fondi per Yolanda sono stati dirottati ad altre calamità, come il terremoto a Bohol. Questo “è fonte di ulteriore preoccupazione” afferma il sacerdote e una conferma della “super inefficienza” del governo.

Alla fine del 2014 l’esecutivo aveva completato solo 2.100 nuove case per i sopravvissuti. Un numero, secondo il segretario esecutivo Caritas, che “è di gran lunga inferiore ai 205.128 alloggi necessari” per soddisfare i bisogni di tutta la popolazione.

La Chiesa filippina ha già stanziato circa 9,7 milioni di euro in progetti di recupero, assistenza, riabilitazione a favore di oltre due milioni di persone colpite dal supertifone Yolanda. Abbattutosi sulle isole Visayas l'8 novembre 2013, Haiyan/Yolanda ha colpito a vario titolo almeno 11 milioni di persone, sparsi in 574 fra municipalità e città diverse; per un ritorno alla normalità saranno necessari otto miliardi di dollari.

Il numero delle vittime sarebbe superiore a 5mila, anche se il presidente Aquino ha voluto ridimensionare le cifre, sottolineando che le prime stime [superiori a 10mila] erano frutto della reazione emotiva alla tragedia e il numero dei morti non supera i 2.500. Del resto l'estensione del territorio, la sua frammentazione e la difficoltà nell'accedere in alcune aree hanno rappresentato un serio ostacolo agli interventi.

Nelle settimane successive alla tragedia anche il Pime (Pontificio Istituto Missioni Estere) ha lanciato una raccolta fondi per aiutare i sopravvissuti.

Papa Francesco ha visitato i sopravvissuti al tifone Yolanda lo scorso 17 gennaio.