Aperta la causa di beatificazione di Boutros Cassab, apostolo dell’Alto Egitto e dei giovani
Laico, sposato, con tre figli, ha avuto una grande influenza sulla missione della Chiesa melkita e del Medio oriente. L’impegno caritativo nella san Vincenzo e con i giovani. Testimonianze di cristiani e musulmani, egiziani e stranieri confermano il suo spirito caritatevole ed ecumenico.

Il Cairo (AsiaNews) - Con una solenne cerimonia nella cattedrale della Resurrezione al Cairo, il patriarca Gregorio III di Antiochia e di tutto l’Oriente ha ufficializzato l’apertura della causa di beatificazione e canonizzazione di Boutros Cassab, definito “l’apostolo dell’Alto Egitto e dei giovani”.

La cerimonia si è svolta nel 102mo anniversario della sua nascita, avvenuta l’8 agosto del 1913. Di Cassab il patriarca ha sottolineato il suo impegno caritativo nella società di S. Vincenzo de’ Paoli, come pure il suo essere a guida di diverse associazioni cattoliche per la gioventù. Il suo lavoro apostolico nella zona di Alessandria gli hanno meritato il soprannome di “apostolo dell’Alto Egitto e del Delta”.

Boutros Cassab, che era sposato e padre di tre figli, è morto il 23 marzo 1986 a Beni Suef. Di lui si è subito parlato di “virtù eroiche”. Nel 2012, il Sinodo della Chiesa melchita aveva chiesto di aprire la sua causa di beatificazione, affidandola direttamente al patriarca di Antiochia. Che è pure patriarca di Alessandria.

Nel suo discorso alla cerimonia, Gregorio III ha dichiarato: “Abbiamo letto e studiato con molta attenzione le testimonianze di molte personalità egiziane, melkite, francesi, cristiane o musulmane che parlano del loro rapporto con Boutros Cassab”, che confermano il suo impegno “spirituale, ecumenico, ecclesiale, al servizio dei giovani”. 

Per il patriarca, Boutros Cassab “è senza dubbio il laico che ha avuto la più grande influenza in seno alla Chiesa dell’Egitto… ripetendo di continuo: il lavoro dentro la Chiesa cattolica è tutta la mia vita!”.