Lo Sri Lanka al voto, per scacciare il “fantasma” di Rajapaksa
di Melani Manel Perera
Gli elettori registrati sono oltre 15 milioni, 6.161 i candidati per i 225 seggi parlamentari. Le elezioni decideranno anche il nuovo Primo ministro. Il voto si sta svolgendo in un clima pacifico.

Colombo (AsiaNews) – Dalle 7 di questa mattina (ora locale) lo Sri Lanka è al voto per scegliere il suo 15mo Parlamento e il nuovo Primo ministro. Oltre 15 milioni di persone sono registrate per esprimere le loro preferenze nei 12.314 seggi dell’isola, fino alle 16 di oggi. I cittadini devono scegliere i loro rappresentanti – 225 in totale – tra 6.161 candidati da 39 partiti politici e 201 gruppi indipendenti, in 22 distretti elettorali.

Suor Deepa Fernando, suora della Sacra Famiglia e membro dell’organizzazione per il monitoraggio elettorale Paffrel (People’s Action for Free and Fair Elections), afferma ad AsiaNews: “Il clima di queste elezioni è molto più pacifico e sereno di quelle precedenti. I cittadini sono molto più consapevoli del loro diritto di voto. In tutta onestà, possiamo essere felici di questo cambiamento di cultura”.

Ranil Wickremasinghe, premier in carica e candidato per il United National Party (Unp, principale partito d’opposizione), concorre dal distretto della capitale, Colombo. L’ex presidente Mahinda Rajapaksa, candidato per la United People Freedom Alliance (Upfa), dal distretto di Kurunegala.

La candidatura di Rajapaksa ha scatenato un acceso dibattito nel Paese, e il timore nella società civile di un ritorno al suo regime. In un’intervista al quotidiano indiano The Hindu, Wickremasinghe ha dichiarato: “Queste elezioni sono cruciali quanto quelle del 1977 [mandarono a casa un governo molto impopolare, ndr]. C’è un chiaro trend contro [il ritorno] dell’ex presidente Mahinda Rajapaksa e il tipo di governo autocratico che aveva instaurato. Il popolo è per l’apertura, la trasparenza e il buon governo”.

Il 14 agosto il presidente Maithripala Sirisena ha scritto una lettera a Rajapaksa. Nella missiva, l’attuale capo di Stato chiede al suo ex compagno di partito di “non fomentare il nazionalismo” e afferma che “non sarà nominato Primo ministro, anche se [il partito] dovesse ottenere la maggioranza. Altri candidati potranno assumere quella carica”.

Secondo alcuni cittadini, candidandosi a premier Rajapaksa “ancora una volta ha dimostrato al mondo la sua cecità, la sua avidità e la sua stupidità. Deve smetterla di cercare di diventare leader di questo Paese, perché è già stato respinto dalla maggioranza di questo popolo”.