Autobomba al Cairo, colpito un edificio della sicurezza: 23 feriti
Fra i coinvolti anche sei poliziotti, ma non ci sono morti. Nessuno ha rivendicato l’attacco. Pochi giorni fa l’approvazione di nuove leggi anti-terrorismo.

Il Cairo (AsiaNews/Agenzie) – Nelle prime ore di questa mattina un’autobomba ha colpito un edificio della sicurezza di Stato al Cairo, nella distretto settentrionale di Shubra. La conferma arriva dal ministero egiziano degli Interni. Ferite 23 persone, di cui sei poliziotti: non ci sono vittime. Gli abitanti della zona hanno sentito una potente deflagrazione intorno alle 2 del mattino (ora locale).

“All’improvviso – si legge nel comunicato del Ministero – un uomo ha fermato la sua automobile di fronte al palazzo, è saltato fuori ed è scappato a bordo di una moto che aveva seguito la macchina. Poi il veicolo è esploso, ferendo sei poliziotti”.

La bomba ha lasciato un cratere nel punto in cui è deflagrata, e ha distrutto in modo parziale l’edificio. I vetri delle finestre sono esplosi in mille pezzi, finendo nelle strade circostanti.

Militanti jihadisti con base nel Sinai – e affiliati allo Stato islamico (SI) – hanno compiuto molti attacchi al Cairo negli ultimi mesi. Tuttavia, per il momento nessuno ha rivendicato la paternità dell’attentato.

È di appena tre giorni fa l’approvazione di nuove e più stringenti leggi anti-terrorismo, criticate da parte di attivisti per i diritti umani. Ad AsiaNews p. Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica, le ha però definite “necessarie”, poiché “l’Egitto è in guerra contro il terrorismo”.

In ogni caso, resta alto tra la popolazione il gradimento per il presidente Abdul Fattah al-Sisi. In occasione dell’ampliamento del canale di Suez, p. Samir Khalil Samir – egiziano di nascita – ha fatto notare come la nazione sia “lontana dall’essere un Paese democratico, ma nel sistema abituale del Medio oriente l’Egitto è relativamente democratico. Assicura la prima cosa che la gente chiede, e cioè il pane; poi la sicurezza, la tranquillità per progredire e qualche speranza di migliorare l’economia”.