Per la prima volta, i presidenti di Cina e Taiwan si incontreranno di persona
Xi Jinping e Ma Ying-jeou si vedranno a Singapore il prossimo 7 novembre. È il primo incontro fra le due cariche dall’esilio della “Repubblica di Cina” sull’isola nel 1949. Portavoce Ma: “Nessun accordo sarà siglato”. Lo scopo è quello di mantenere relazioni pacifiche e garantire lo status quo nei mari dello Stretto di Taiwan. Il partito all’opposizione nell’isola protesta contro la visita.

Taipei (AsiaNews/Agenzie) – Sabato 7 novembre il presidente di Taiwan Ma Ying-jeou e quello cinese Xi Jinping si incontreranno a Singapore. È il primo incontro fra i leader della Cina continentale e dell’isola dal 1949. Lo ha confermato nella notte Charles Chen, portavoce di Ma, dicendo ai media taiwanesi che il presidente partirà per Singapore il giorno stesso per raggiungere Xi Jinping, in visita nel Paese dal 6 novembre.

“Lo scopo della visita del presidente Ma – ha affermato Chen – è di assicurare pacifiche relazioni “cross-strait” [nome tecnico dei rapporti fra la “Repubblica popolare cinese” e la “Repubblica di Cina”, ndr] e di garantire lo status quo nello stretto di Taiwan. Nessun accordo sarà firmato né sarà pubblicata alcuna dichiarazione congiunta”.

L’incontro è stato programmato dopo alcune settimane di dialoghi bilaterali. Il Consiglio taiwanese per i rapporti con la Cina continentale tiene oggi una conferenza stampa sull’argomento, mentre domani il presidente Ma risponderà alle domande dei giornalisti internazionali. Durante l’incontro, Ma Ying-jeou e Xi Jinping non si chiameranno rispettivamente “presidente” ma solo “mister”, perché nessuno dei due riconosce in modo ufficiale la carica dell’altro.

È la seconda volta che Singapore gioca il ruolo di mediatore fra le parti. Nel 1993, il Paese ospitò la prima conferenza pubblica tra Cina e Taiwan (senza la presenza dei leader) per riavviare i commerci e gli scambi fra privati.

Ma Ying-jeou è leader del Kuomintang, partito che sotto la guida da Sun Yat-sen nel 1949 perse la guerra civile a vantaggio del Partito Comunista di Mao Tze-tung, portando all’esilio del governo “ufficiale” cinese sull’isola di Formosa (Taiwan). Il Democratic Progressive Party, all’opposizione a Taiwan, si è opposto alla visita in programma, affermando che “la gente di Taiwan non accetterà un simile incontro”.