India, giudici di Delhi: No al bando sulla carne di vacca
Il santone indù Satyananda Chakradhari aveva chiesto di bandire la carne di mucca e punire con 10 anni di reclusione chi macella, importa, esporta e vende il bestiame nella regione della capitale nazionale. I giudici hanno definito la richiesta “mal concepita” e il consulente del governo l’ha bollata come “trovata pubblicitaria”. Nel territorio di Delhi già esiste una legge che regola la macellazione e i cinque mattatoi locali, che hanno una capacità di 23mila capi di bovini.

New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – L’Alta corte di New Delhi ha respinto un appello pubblico, presentato da un santone indù, che chiedeva di mettere al bando la macellazione e la vendita della carne di vacca nel territorio della capitale nazionale. Il religioso aveva chiesto anche di comminare una pena di 10 anni di reclusione per chi fosse stato sorpreso a violare il bando.

Ieri l’ufficio del presidente della Corte suprema G. Rohini e il giudice Jayant Nath hanno respinto la richiesta dello swami Satyananda Chakradhari (un santone indù) che si era rivolto al governo statale, al governatore di Delhi e alla polizia locale per far “approvare una legge che proibisca la macellazione delle vacche, l’importazione e l’esportazione, la vendita del bestiame e dei suoi prodotti in tutto il territorio di Delhi”. Chakradhari aveva chiesto anche di approvare una legge simile al 1932 Ranbir Penal Code, applicato nello Stato del Jammu e Kashmir, che prevede una pena di 10 anni di reclusione e il pagamento di una multa per coloro che macellano “mucche o animali simili”.

Il tribunale però ha bollato la richiesta come “mal concepita” e il governo di Delhi ha sottolineato che nel territorio è già in vigore il Delhi Agriculture Cattle Preservation Act del 1994, che regola la macellazione dei bovini.

Sanjoy Ghose, consulente del governo, ha definito l’appello come “trovata pubblicitaria”. Egli ha affermato: “Il Delhi Agriculture Cattle Preservation Act copre già ogni aspetto e proibisce il macello del bestiame agricolo. Nella regione esistono anche cinque mattatoi, che hanno una capacità di 23mila capi di cui 10mila si trovano già all’interno. Ci sono poi diversi macelli privati. Se il richiedente ha qualche capo di bestiame, può mandarlo da noi”.

Il pronunciamento dell’Alta corte arriva in un momento in cui in India il dibattito sulla carne di vacca sta acquistando sempre più peso nell’opinione pubblica. Nel Paese asiatico la mucca è considerata sacra dalla religione indù e la sua macellazione è stata bandita in diversi Stati tra cui il Maharashtra, che prevede fino a cinque anni di carcere per coloro che ne consumano la carne. Spesso i radicali indù aggrediscono con violenza le minoranze cristiana e islamica che vivono del commercio di bovini e ne mangiano i suoi prodotti. Le aggressioni si tramutano anche in veri e propri pestaggi, come testimonia il caso di Dadri, dove un uomo musulmano è stato linciato per il solo “sospetto” di aver allevato e consumato carne di vacca.