Ban Ki-moon visiterà la Corea del Nord, piagata dalla tubercolosi
Il Segretario generale delle Nazioni Unite sarà a Pyongyang entro questa settimana. È la prima visita di un leader internazionale nella nazione da più di 20 anni. A maggio il viaggio venne cancellato il giorno prima dell’arrivo. Fonti di AsiaNews: “Il Paese apre qualche spiraglio per la crisi economica e quella sanitaria. Aumentano i contagi da tbc”.

Seoul (AsiaNews) – Il Segretario generale delle Nazioni Unite, il sudcoreano Ban Ki-moon, visiterà la parte Nord della penisola “entro questa settimana”. Lo scrive la maggiore agenzia di stampa di Seoul, la Yonhap, citando fonti dell’Onu. Da parte sua, il Palazzo di Vetro non conferma e non smentisce la notizia. Se confermata, si tratterà della prima visita di un leader della comunità internazionale in Corea del Nord da 20 anni a questa parte.

Nel maggio 2015, Pyongyang ha cancellato una visita di Ban il giorno prima della partenza di quest’ultimo. Come suo solito, il regime guidato da Kim Jong-un non ha dato  alcuna motivazione per questa decisione. L’ex ministro sudcoreano degli Esteri, al suo secondo mandato, sarà il terzo Segretario generale Onu a visitare il Nord: i caschi blu delle Nazioni Unite combatterono al fianco dei soldati sudcoreani durante la Guerra civile del 1959, e da allora i rapporti del governo dei Kim con l’istituzione sono andati raffreddandosi. In calendario vi sarebbe anche un incontro con il dittatore Kim Jong-un.

La decisione arriva a sorpresa. Negli ultimi 24 mesi, Kim ha portato avanti una strategia della tensione che ha inasprito le sanzioni di Stati Uniti, Unione europea e Nazioni Unite contro la Corea del Nord. Ma la situazione, spiegano alcune fonti di AsiaNews, “va peggiorando all’interno dei confini nazionali. La crisi economica che perdura da almeno 10 anni non sembra voler migliorare, e i nordcoreani hanno sempre meno da mangiare”.

Secondo la fonte, anonima per motivi di sicurezza, vi è anche un motivo sanitario: “La tubercolosi è oramai endemica nel Paese, e aumenta il numero dei contagi. L’azione di prevenzione, fondamentale per evitare la diffusione della malattia, è resa difficile dalla mancanza di medicine. E la propaganda non ferma il virus. La Corea del Nord ha bisogno di medicinali e di strutture adeguate, se non vuole che esploda come secoli fa avvenne con la peste in Europa”.