Parigi: al via i difficili negoziati del COP21 sulle sfide al cambiamento climatico
La 21ma Conferenza delle Parti si pone l’obiettivo di ridurre il riscaldamento globale di 2 gradi centigradi. Ma i Paesi meno sviluppati lamentano che il limite non è sufficiente a garantire il loro sviluppo economico. Ieri in occasione della marcia pacifica sul clima, anche scontri tra malviventi e la polizia. Hollande: “Incidenti scandalosi, proprio dove c’erano fiori, candele e altri ricordi a memoria delle vittime degli attentati”.

Parigi (AsiaNews/Agenzie) – Si apre questa mattina a Parigi la Conferenza globale dell’Onu sulle sfide del cambiamento climatico, alla quale parteciperanno delegazioni da 195 Paesi e circa 150 capi di Stato e di governo. Sul tavolo la discussione principale riguarda il problema del surriscaldamento del pianeta e i limiti da imporre all’aumento delle temperature. I negoziati non saranno facili e i Paesi poveri hanno già espresso la preoccupazione di essere ignorati nelle discussioni. A esasperare animi già tesi nella capitale francese segnata dagli attentati terroristici di due settimane fa, ieri si sono verificati scontri tra polizia e manifestanti, conclusi con il fermo di 174 persone.

I leader mondiali si riuniscono oggi in occasione del COP21, la 21ma Conferenza delle Parti che si incontra dal 1995 sotto l’egida delle Nazioni Unite per discutere delle sfide poste dal cambiamento climatico. In quest’occasione i gruppi di lavoro discuteranno di come ridurre le temperature del pianeta, per evitare conseguenze disastrose come l’aumento del livello dei mari e la desertificazione.

L’obiettivo è abbassare di 2 °C il riscaldamento globale. Ma alcuni esponenti politici lamentano l’inefficacia della misura, adatta più ai Paesi sviluppati che a quelli poveri.  Giza Gaspar Martins, rappresentante dell’Angola all’Onu, ha riferito alla Bbc che “lo sviluppo economico, la sicurezza alimentare, la sopravvivenza degli ecosistemi e delle popolazioni dei Paesi meno sviluppati sono a rischio se i negoziati discuteranno di ridurre le temperature solo fino a 2 °C”. E aggiunge: “La maggior parte dei progetti che saranno presentati durante gli incontri hanno l’obiettivo dei 2 °C, ma l’aumento del riscaldamento oltre 1,5 °C è già disastroso per le economie e la salute pubblica di questi Paesi. Rinnoviamo il nostro appello per un accordo climatico robusto, ambizioso e vincolante che non ignori i più vulnerabili di noi”.

Le discussioni si preannunciano delicate, su un argomento che però non può più essere ignorato, come ha ricordato anche papa Francesco. Ieri intanto si sono verificati incidenti tra manifestanti e polizia. Migliaia di persone si erano unite in modo pacifico ad una marcia per le strade di Parigi, soffermandosi anche sui luoghi teatro delle stragi terroristiche del 13 novembre. La manifestazione però si è trasformata in protesta, con decine di vandali che hanno scagliato contro gli agenti anche gli oggetti deposti in place de la Republique a ricordo delle vittime. Il presidente francese Hollande ha definito “scandalosi” gli incidenti, avvenuti proprio dove “c’erano candeli, fiori e altri ricordi in memoria delle vittime”. Gli agenti hanno fermato 289 persone, di cui 174 trattenute dopo il fermo.