L’Fmi approva l’inclusione dello yuan nelle valute di riserva
La moneta della Repubblica popolare entra nel paniere dove si trovano dollaro, euro, yen e sterlina. Insieme compongono i diritti speciali di prelievo, valuta di riserva dell’organizzazione internazionale. La decisione avrà effetto dal primo ottobre 2016.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Dopo circa un mese di valutazioni tecniche, il Fondo monetario ha approvato l’inclusione dello yuan renminbi – la “moneta del popolo” cinese – nel paniere delle valute di riserva. La decisione è stata presa nella serata di ieri dal Consiglio esecutivo dell’Fmi, composto dai rappresentanti dei Paesi membri dell'istituzione di Washington. Lo yuan si aggiunge a dollaro, euro, yen e sterlina come componente dei diritti speciali di prelievo, la valuta di riserva dello stesso Fondo.

La decisione sarà effettiva dal primo ottobre 2016, per consentire una transizione ordinata e non agitare i mercati valutari. L’approvazione nasce grazie alla raccomandazione dello staff tecnico del Fondo monetario, secondo cui lo yuan soddisfa i requisiti di essere una moneta ampiamente utilizzata nel commercio internazionale e “utilizzata liberamente”. Le liberalizzazioni, dicono però i critici, sono state approvate da troppo poco tempo per permettere queste definizioni.

Secondo fonti di Pechino, l'inserimento dello yuan fra le valute di riserva è in qualche modo “una ricompensa” per il mancato aumento della quota valutaria da parte dell’Fmi e un tentativo dei vertici del Fondo di mantenere buone relazioni con la Cina, seconda economia al mondo. È anche un segnale di fiducia che le autorità cinesi continueranno sul percorso delle riforme economiche, alcune delle quali realizzate proprio in funzione dell'ammissione della valuta nei dsp, nel momento in cui l'economia rallenta e le turbolenze sui mercati finanziari cinesi hanno avuto ripercussioni su quelli mondiali, anche per l'incertezza nella risposta da parte di Pechino.