Misericordia, pace e giustizia: al Getsemani la Chiesa di Terra Santa apre il Giubileo
Il patriarca latino di Gerusalemme Fouad Twal ha presieduto la cerimonia di apertura della Porta Santa. La Chiesa locale ha voluto scegliere i luoghi in cui si è consumata l’agonia di Gesù. Presenti molti fedeli, che hanno deposto ramoscelli di ulivo. Nell’anno giubilare in programma diverse iniziative per far sentire i pellegrini “un po’ più vicino a Cristo”.

Gerusalemme (AsiaNews) - La Chiesa di Gerusalemme, nata nella notte del Giovedì Santo, alla vigilia dell’agonia di Gesù, “vuole essere la Chiesa della Misericordia”. Per questo i fedeli devono approfittare di questo anno Giubilare, per farne occasione di conversione e di supplica affinché porti “più misericordia, più giustizia, più pace” in Terra Santa. Con queste parole il patriarca latino di Gerusalemme si è rivolto alla comunità cristiana, nella messa che ha seguito l’apertura della Porta Santa nella basilica del Getsemani.

La cerimonia di apertura della porta della Misericordia (nella foto) si è svolta domenica 13 dicembre ed è stata presieduta da sua beatitudine Fouad Twal. Per festeggiare l’inizio del Giubileo, la Chiesa di Terra Santa ha voluto scegliere i luoghi in cui si è consumata l’agonia di Gesù Cristo, all’interno dei giardini del Getsemani.

I fedeli hanno seguito in raccoglimento la Croce del Cristo, nel corso di una processione attorno al chiostro, prima di fermarsi davanti alla Porta Santa, ancora chiusa, e deporre ramoscelli di ulivo. a seguire, i ritmi delle litanie dei Santi cantati in arabo, hanno scandito il momento solenne dell’apertura della porta.

Il patriarca ha battuto tre colpi di martello, aprendo le porte della basilica, mentre la corale cantava il salmo 89: “Canterò senza fine la misericordia del Signore”. A seguire, il nunzio apostolico mons. Giuseppe Lazzarotto, mons. William Shomali, mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo, mons. Kamal Bathish e il custode di Terra Santa p. Pierbattista Pizzaballa hanno varcato la soglia della porta. Infine, hanno fatto il loro ingresso in basilica per la messa i sacerdoti e i fedeli.

Durante l’omelia, incentrata sul tema della misericordia, il patriarca Twal ha esortato i fedeli a trasformare l’Anno Santo in occasione di conversione e di supplica. Egli ha inoltre ricordato le molte manifestazioni e iniziative in programma per il Giubileo in Terra Santa e che permetteranno a ciascun pellegrino di “sentirsi un po’ più vicino a Cristo”.