Ha violato il codice etico e preso tangenti: si dimette il presidente del parlamento di Jakarta
di Mathias Hariyadi
Setya Novanto, membro dell’opposizione, era in carica dall’ottobre del 2014. Ha preso mazzette dal gigante minerario statunitense Freeport, che estrae oro e rame, in cambio di contratti d’appalto. Criticato dall’opinione pubblica e accusato dal ministero dell’Energia e della Giustizia, Novarto era apparso anche nella campagna elettorale di Donald Trump.

Jakarta (AsiaNews) – Accusato di violazione del codice etico del parlamento e di aver truccato gli appalti minerari, si è dimesso oggi Setya Novanto, presidente del parlamento indonesiano. Da settimane i suoi atteggiamenti ambigui e le accuse di corruzione del ministero della Giustizia avevano scatenato le proteste della popolazione, che chiedeva le sue dimissioni. Novanto, uomo d’affari e tesoriere di Golkar, partito all’opposizione, era stato eletto alla presidenza del parlamento nell’ottobre 2014. Le dimissioni sono arrivate alla vigilia della sentenza dell’Organismo etico di vigilanza, che aveva aperto un processo contro il politico.

Sudirman Sid, ministro dell’Energia, era stato il primo a rivelare un giro di tangenti tra Novanto, il tycoon del petrolio Muhammad Reza Chalid e Maroef Sjamsoeddin, direttore della Freeport, gigante minerario statunitense. Novanto avrebbe promesso l’estensione dei contratti d’appalto per l’estrazione di oro e rame in cambio di compensi. Dopo aver affermato la sua innocenza e respinto ogni accusa, il presidente della camera ha infine ammesso la sua colpa e chiesto scusa in pubblico.

Qualche mese fa aveva fatto scalpore l’apparizione di Novanto nella campagna elettorale di Donald Trump, durante una visita negli Stati Uniti. Il presidente indonesiano Joko Widodo ha detto di “aver apprezzato la decisione delle dimissioni”, garantendo di non aver alcun problema personale con Novanto e che il suo passo indietro non intaccherà i rapporti tra il governo e il parlamento.

Complesso è il capitolo relativo alla successione di Setya Novanto. In quanto vincitore delle elezioni del 2014, il partito di Widodo, l’Indonesian Democratic Party Struggle (Pdip), avrebbe dovuto ottenere la presidenza del parlamento già l’anno scorso. I partiti all’opposizione, però, alcuni mesi prima delle urne hanno promulgato una legge (UU MD3 Year 2014) con la quale hanno estromesso i membri del Pdip dalla guida della camera.

Ora che Novarto si è dimesso, i leader del Pdip chiedono che la carica torni in mano al partito vincitore. TB Hasanuddin, parlamentare del Pdip, afferma: “È noto a tutti che l’UU MD3 è un prodotto legale progettato dagli sconfitti, un trucco politico orchestrato dai partiti appena prima che finisse il loro mandato nel 2014. Solo i membri del partito vincitore dovrebbero essere eleggibili alla presidenza del parlamento”.