Ancora in forte discesa le borse cinesi
di Paul Wang
Shanghai perde il 3,2%; Shenzhen il 4,4; Hong Kong il 2,4. L’economia cinese del 2016 è “il peggior incubo”. Scendono anche le altre borse dell’Asia.

Hong Kong (AsiaNews) – Le borse in Asia hanno ripreso a vacillare anche all’inizio di questa settimana continuando le perdite innescate nei giorni scorsi dalla borsa di Shanghai e di Shenzhen. In una nota di oggi, la Haitong Research ha definito la Cina del 2016 “il peggior incubo per tutti”.

Alla sessione mattutina l’indice di Shanghai era sceso del 3,2%; quello di Shenzhen del 4,4%, quello di Hong Kong del 2,4. La scorsa settimana l’indice di Shanghai aveva perso il 10%; Hong Kong ha perso il 6%, ritornando a valori del 2013.

Per gli altri mercati, Tokyo è chiusa per una festa nazionale, mentre Seoul registra una perdita dell’1,2%; in Australia, l’indice ha chiuso a meno 1,2%; in India vi è un calo dello 0,4%.

La scorsa settimana, la prima di quest’anno, i mercati azionari cinesi sono stati chiusi con un procedimento di “circuit breaker”, che ferma le transazioni se le perdite sono oltre il 5%. Alla fine la Cina ha deciso di non utilizzare più questo meccanismo e l’8 gennaio scorso ha utilizzato altri mezzi per sostenere le azioni delle sue compagnie, con una “squadra nazionale” che ha acquistato azioni sul mercato, facendo rialzare l’indice. Secondo gli analisti questi interventi distorcono il mercato e non aiutano il Paese ad affrontare i suoi problemi. Da tempo la leadership cinese è spinta a ripensare il suo modello di sviluppo basato su manodopera a basso costo, export, pesante sostegno alle imprese statali divenute dei mammut antieconomici.