Arciprete Chaplin: dopo il mio licenziamento, sono censurato dai media russi
L’ex capo del dipartimento sinodale per i rapporti tra Chiesa ortodossa e società, rimosso a dicembre per presunti dissapori con il Patriarca, denuncia di non avere più visibilità sulla stampa; per anni è stato il portavoce delle posizioni più intransigenti del Patriarcato.

Mosca (AsiaNews) - Dopo essere stato rimosso, a dicembre scorso, dal suo incarico a capo del dipartimento del Patriarcato di Mosca per i rapporti tra Chiesa e società per divergenze con i vertici della Chiesa ortodossa russa, all’arciprete Vsevolod Chaplin è negata la  possibilità di uscire praticamente su quasi tutti i media nazionali. A denunciarlo è stato lo stesso Chaplin sulla sua pagina Facebook, rilanciato da alcuni siti di informazione come Newsru.com. “Stanno cercando di evitare ogni mia uscita su quasi tutti i media russi”, ha scritto Chaplin secondo il quale “in questo possono essere coinvolti sia la più alta leadership ecclesiastica (ho il diritto di supporre che la direttiva sia stata data dal Patriarca in persona), sia i vertici dell’amministrazione del presidente della Federazione russa”.

Chaplin ha riportato alcuni fatti. Per esempio, il 28 dicembre è stata cancellata una sua conferenza stampa annunciata già tempo prima e che doveva tenersi nella sede dell’agenzia Interfax; il 29 dicembre, l’agenzia statale Russia Oggi ha registrato un suo commento in relazione al licenziamento - voluto dal Sinodo - ma che non è mai stato pubblicato.  Il 5 gennaio, inoltre, un’altra intervista per il canale Life News, su questioni legate alle celebrazioni del Natale, non è andata in onda. “La RSN (il Servizio russo di notizie) ha invitato chiunque a discutere del mio licenziamento, tranne me”, scrive ancora l’arciprete, notando che le uniche eccezioni a questo trend sono rappresentate da radio Eco di Mosca, il giornale Snob e la tv Dozhd, tutte con posizioni di solito critiche del Cremlino. 

Alcuni media russi, come il Moskovski Komsomolets, ha commentato subito il post di Chaplin notando che il sacerdote, in precedenza portavoce delle posizioni più conservatrici della Chiesa, ha “radicalmente cambiato il suo atteggiamento nei confronti dei vertici ecclesiastici, accusando il Patriarca di prendere da solo le decisioni sulla vita della Chiesa”.

I commenti al post di Chaplin su Facebook, inoltre, non sembrano di grande sostegno alla sua denuncia e alcuni hanno criticato la sua decisione di rendere pubblici i suoi dissapori “personali” con il Patriarca.

Subito dopo il licenziamento, l’arciprete aveva lasciato intendere di aspettarsi di essere privato della visibilità sui media nazionali e non ha escluso la possibilità di creare una propria testata. (M.A.)