Jakarta: In Tv niente attori maschi travestiti da femmine, sembrano Lgbt
di Mathias Hariyadi

Una circolare della Commissione per le telecomunicazioni intima ai presidenti dei canali televisivi di bandire ogni messaggio equivoco sull’orientamento sessuale. Vietati vestiti, modi di parlare e di atteggiarsi, trucchi che siano “effemminati”. Sacerdote gesuita: “Gli Lgbt sono una realtà che va accettata senza discriminazioni, ma il matrimonio è tra uomo e donna”.


Jakarta (AsiaNews) – I canali televisivi indonesiani devono bloccare qualunque trasmissione che contenga comportamenti effemminati da parte di attori maschili. Lo ha deciso la Commissione per le telecomunicazioni (Kpi) che ha diramato una circolare a tutti i presidenti di stazioni televisive. Dagli show è bandita ogni azione compiuta da maschi con rifermento a comportamenti femminili: ogni costume, trucco, modo di camminare, di muovere le mani o di parlare che sia giudicato “effemminato” da parte di attori maschi. Se i canali televisivi non seguiranno le direttive della Commissione, essa potrà perseguirli penalmente.  

È l’ultima contromisura adottata dal governo di Jakarta in tema Lgbt, cultura e modo di vivere che l’Indonesia non accetta e che sta cercando di bandire in ogni modo possibile. Qualche giorno fa, il governo ha vietato le emoticon del cellulare con riferimenti all’unione omosessuale e da tempo gruppi politici e religiosi affermano la loro contrarietà (con sfumature diverse) al matrimonio omosessuale.

In Indonesia, soprattutto nelle emittenti private, sono diffusi programmi di intrattenimento che mostrano comportamenti effemminati di attori maschi, volti a suscitare le risate del pubblico. Questa non è certo una novità e scene simili sono presenti in soap opera, reality show e film. Il lungometraggio “Catatan Si Boy” (“Appunti di un ragazzo”), del 1987, fece molto successo al botteghino mostrando un protagonista transgender.

In alcuni reog (balli tradizionali) a Ponorogo o nella provincia di est Java, vengono mostrate le relazioni fra il “warok” (guerriero) e i suoi “gemblak” (ragazzi), mentre nel teatro comico Srimulat, ci sono da sempre attori maschi che si comportano da donna, suscitando le risa del pubblico.

Nel dibattito sugli Lgbt e sulla “psicosi” che questo può generare negli organi di governo, è intervenuto p. Franz Magnis-Suseno, sacerdote gesuita e professore di filosofia morale all’istituto Driyarkara, a Jakarta centrale. Secondo Magnis-Suseno, l’orientamento sessuale degli Lgbt si mostra nell’età della crescita: “La maggior parte delle persone – spiega – hanno desideri sessuali verso il sesso opposto, ma può darsi che il 5% sia orientato verso il suo stesso sesso”.

“Questo è un dato reale – continua il gesuita – e noi dobbiamo accettarlo. Non dobbiamo discriminare queste persone solo perché hanno un diverso orientamento sessuale”. Ribadendo che “il matrimonio è un impegno privato tra un uomo e una donna con l’obiettivo di generare figli”, p. Magnis-Suseno afferma che “l’orientamento sessuale è una materia privata, in cui lo Stato non deve intervenire”.