Chiesa indonesiana: educhiamo i giovani al rispetto dell’ambiente e dei “paradisi di corallo”
di Mathias Hariyadi

P. Joseph L. Sena, parroco nel nord-est della Nuova Guinea, ha organizzato una serie di programmi per i ragazzi della diocesi, per sensibilizzare al problema dell’inquinamento che mette a rischio la biodiversità delle isole. La zona è conosciuta come Raja Ampat, una delle mete turistiche più frequentate del sud-est asiatico.


Jakarta (AsiaNews) - Educare le nuove generazioni al rispetto dell’ambiente e della sua biodiversità, in modo da rispettare la “casa comune” che è stata affidata all’uomo. È questo lo scopo di un programma organizzato da p. Joseph L. Sena, parroco della chiesa di Stella Maris di Doom, piccola isola a nord-est della Nuova Guinea, insieme alla Commissione per la pastorale giovanile della diocesi di Manokwari-Sorong. La regione dove vive il sacerdote è conosciuta come Raja Ampat, arcipelago dalle acque cristalline e con la più grande biodiversità del mondo, una delle mete turistiche più frequentate del sud-est asiatico.

L’iniziativa ideata da p. Sena – chiamata “Preservare la terra, la nostra casa comune” – ha preso vita a Monokwari, altra città della Nuova Guinea, e ha coinvolto circa 130 ragazzi, dalle elementari al liceo, provenienti dalle parrocchie del luogo. Con l’aiuto di Conservation International, una Ong statunitense che si occupa della difesa dell’ambiente, il sacerdote ha preparato una serie di incontri che si sono tenuti nel salone della base militare di Manokwari (la parrocchie non hanno spazi abbastanza grandi per contenere tutti i partecipanti).

Agustinus Lebang, un collaboratore del progetto, racconta il grande entusiasmo che ha visto tra i giovani nella prima giornata di lavoro, durata cinque ore: “L’iniziativa è stata arricchita da molte attività, inclusi seminari, lezioni tenute da esperti, gruppi di discussione e anche giochi a quiz”.

Il problema ambientale è sentito in modo particolare nel nord della Nuova Guinea, che ospita l’arcipelago Raja Ampat, 1500 piccole isole e barriere coralline facenti parte del Triangolo del corallo, la zona marittima dalla maggiore biodiversità al mondo e che rischia di sparire a causa dell’inquinamento. Esso contiene un terzo di tutti i coralli esistenti e circa il 75% delle specie che abitano le barriere coralline.

Quello che va cambiato prima di tutto, afferma p. Sena, è l’atteggiamento degli indonesiani nei confronti dei rifiuti, che vengono abbandonati dovunque e in ogni momento, in modo irresponsabile e senza coscienza dei danni che possono provocare. I fiumi, in particolar modo, divengono sempre più spesso discariche a cielo aperto. Parte del progetto organizzato dalla diocesi include, infatti, l’educazione dei più giovani alla raccolta differenziata.