Pasqua in Nepal: l’annuncio della Resurrezione è il fulcro della vita cristiana
di Christopher Sharma

Il vicario apostolico mons. Simick, ha spronato i fedeli a far crescere la comunità cattolica con la testimonianza e facendo più figli. I fedeli nepalesi crescono poco, in confronto alla popolazione non cattolica. Durante la Veglia 35 adulti hanno ricevuto il battesimo.


Kathmandu (AsiaNews) – Il giorno della Resurrezione “e il suo annuncio alle altre persone sono la vera vita del cristiano. Quando falliamo nel condividere la buona novella e a comunicarla a tutti, falliamo nel vivere la nostra vita da cristiani”. Con queste parole mons. Paul Simick, vicario apostolico del Nepal, ha spronato i fedeli raccolti per la celebrazione della Pasqua a diventare una presenza più incisiva nella vita del Paese. Durante la messa, durante la quale 35 adulti sono stati battezzati, il presule ha invitato la comunità cattolica ad accrescere il proprio numero: “Viviamo in piccoli gruppi – ha detto – ma questa Pasqua ci incoraggia in modo speciale a raggiungere più persone possibili con la buona novella”.

I cattolici in Nepal sono circa 10mila su una popolazione totale di 28 milioni. I laici hanno promesso al vicario apostolico che faranno del loro meglio per aumentare il numero di fedeli, sia aumentando il tasso di nascite sia incrementando l’evangelizzazione.

Rajni, cattolica e madre di due figli, ha detto: “La gente cattolica vive una vita migliore della media, ma il loro numero non sta aumentando come dovrebbe. Penso che sia a causa dei molti impegni lavorativi e del controllo delle nascite”. “Noi madri cattoliche – ha aggiunto – che viviamo una vita dignitosa dobbiamo essere pronte a partorire più figli. Io sarei felice di averne ancora, sarebbe un dono prezioso di Dio, in accordo con la sua volontà”.

Satsa Karki, una ragazza cattolica sposata da poco, aggiunge: “Il nostro compito è quello di raggiungere tutte le persone con la testimonianza della nostra fede. Allo stesso tempo, sono felice di dare alla luce tanti figli quanti Dio me ne concederà. I figli sono un dono Dio e quanti più ne arrivano tanto più significa che sto praticando la giustizia e la misericordia di Dio”.

La crescita della comunità cristiana in Nepal è molto lenta, in controtendenza con quella della popolazione totale, che negli ultimi 35 anni è quasi raddoppiata.