Kerala: rogo al tempio Puttingal, salgono le vittime. Il cordoglio del papa

L’ultimo bilancio parla di 112 vittime e altri 350 feriti. I morti sono in condizioni irriconoscibili e saranno identificati solo tramite il test del Dna. Papa Francesco prega per i deceduti e i feriti. Le autorità hanno arrestato cinque persone che avrebbero esploso dei fuochi d’artificio senza autorizzazione. Si valutano azioni anche contro l’amministrazione del tempio, informata della pericolosità dei giochi pirotecnici.


Thiruvananthapuram (AsiaNews/Agenzie) – È salito a 112 vittime il bilancio del tragico incendio avvenuto ieri al tempio Puttingal di Paravur, in Kerala. I feriti sono oltre 350, trasportati d’urgenza al Trivandrum Medical College della capitale statale. Il tempio era affollato di fedeli, circa 15mila persone, che stavano festeggiando l’inizio del Nuovo anno indù. Papa Francesco, appreso dell’incidente, ha mandato un messaggio di cordoglio per le vittime. Firmato dal card. Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, nel messaggio si legge: “Sua Santità papa Francesco è rattristato nell’apprendere del tragico incendio al complesso del tempio Puttingal di Paravur, ed esprime le condoglianze ai parenti dei defunti e dei feriti. Pregando per tutti coloro che sono colpiti da questa tragedia, e per le operazioni di soccorso in atto, papa Francesco invoca sulla nazione la benedizione divina di forza e pace”.

Le forze dell’ordine hanno arrestato cinque persone e registrato il caso a carico dei due appaltatori che erano incaricati dei fuochi d’artificio. Le autorità stanno valutando azioni anche contro l’amministrazione del tempio, colpevole di aver violato un’ordinanza distrettuale che vieta giochi pirotecnici. I cinque arrestati, invece, avrebbero esploso dei fuochi senza autorizzazione.

L’incidente è avvenuto ieri mattina, intorno alle 3.10 (ora locale). I fedeli stavano assistendo a dei giochi pirotecnici per festeggiare il capodanno, quando all’improvviso si è verificata un’esplosione nel capannone (“Kambapuram” in hindi) dove erano accatastati i fuochi.

In pochi minuti il magazzino è stato avvolto dalle fiamme ed è esploso, collassando su se stesso e seppellendo chiunque si trovasse al di sotto. Le squadre di soccorso hanno faticato ad estrarre i feriti, e l’identificazione delle vittime, in condizioni irriconoscibili, potrà avvenire solo attraverso l’esame del Dna.

Il premier Narendra Modi, accorso sul luogo, è rimasto senza parole di fronte alla scena. Visitando poi i feriti in ospedale, ha commentato: “Tutto questo è straziante e scioccante”.

Sotto accusa vi è l’amministrazione del tempio che, secondo le informazioni diffuse dalla stampa indiana, era a conoscenza di possibili pericoli legati alla sicurezza della manifestazione. Nonostante tutto, ha dato il via libera allo spettacolo, che è incominciato intorno alla mezzanotte, sebbene la Corte suprema avesse vietato i fuochi d’artificio oltre le 10 di sera.