Kerala, rogo del tempio: arrestati i responsabili

Cinque funzionari del luogo di culto indù si sono arresi alla polizia, mentre altri cinque sono irrintracciabili. Tutti sono accusati di tentato omicidio per l’incendio in cui sono morte oltre 100 persone. Intanto è salito il bilancio dei feriti. Un tribunale deve decidere oggi se bandire tutti i giochi pirotecnici nei templi, ma il consiglio che ne gestisce 1.255 si è opposto contro il divieto.


Thiruvananthapuram (AsiaNews/Agenzie) – Cinque funzionari del tempio Puttingal di Paravur, nel distretto di Kollam, si sono arresi alla polizia del Kerala, che li ha arrestati per l’incendio in cui sono morte oltre 100 persone. I funzionari avevano fatto perdere le proprie tracce e ora sono accusati di tentato omicidio. Altri cinque sono tutt’ora irrintracciabili. Intanto il bilancio dei feriti è salito a circa 1000 persone, di cui 380 ancora ricoverate in ospedale. Una ventina di esse versano in condizioni critiche.

Gli arrestati si aggiungono alle altre cinque persone che le autorità hanno fermato ieri, con l’accusa di aver esploso fuochi d’artificio in modo illegale. Tutti sarebbero coinvolti nella terribile esplosione dello scorso 10 aprile, avvenuta durante le celebrazioni del capodanno indù, a cui partecipavano circa 15mila fedeli.

Il rogo è avvenuto intorno alle 3.10 di mattina (ora locale), mentre era in corso una competizione di spettacoli pirotecnici. Da subito la polizia ha messo sotto accusa le autorità del tempio, che sarebbero state informate in anticipo della pericolosità della manifestazione. Nonostante questo, hanno dato l’autorizzazione ai giochi, motivandola come parte integrante della festività indù.

Oltre agli avvertimenti, le autorità hanno violato un’ordinanza distrettuale che proibiva i fuochi e una sentenza della Corte suprema che li autorizza solo prima delle 10 di sera. Oggi un tribunale dovrà decidere se estendere il divieto di esplodere i fuochi in tutte le festività indù, ma già ieri il Travancore Devaswom Board, il consiglio che gestisce 1.255 templi in Kerala, si è scagliato contro una possibile proibizione e ha dichiarato che continuerà a permetterne l’utilizzo.

La mancanza di minime norme di sicurezza e la superficialità con cui vengono condotte queste manifestazioni è evidenziata anche dal fatto che ieri la polizia, mentre ispezionava i dintorni del tempio, ha trovato tre automobili piene di materiale esplosivo.