Manila, candidati pro-life: Il divorzio non è la soluzione ai problemi familiari

Ieri si è tenuto il forum della lista a favore della vita, che corre alle elezioni del prossimo maggio. Il segretario generale: “Come in ogni parrocchia ci sono gruppi di aiuto al matrimonio, anche il governo deve offrire questi servizi”. Al momento, l’unico modo per separarsi nelle Filippine è tramite annullamento, un processo di solito molto lungo e costoso.


Manila (AsiaNews/Cbcp) – Il divorzio non è la soluzione al numero crescente di abusi che avvengono all’interno delle famiglie e alle violenze che in alcuni casi vengono perpetrate a danno dei figli, ma bisogna offrire soluzioni alternative. È quello che hanno ribadito i candidati del movimento pro-life alle prossime elezioni nazionali, che ieri hanno tenuto un forum al ristorante “Aristocrat” di Manila.

Jan Louenn Lumant, segretario generale della lista di partito, ha dichiarato che il movimento proporrà una legge che istituzionalizzi i “centri per le famiglie in crisi” in ogni barangay (sotto comuni, la più piccola unità amministrativa nelle Filippine). “Come gli incontri sul matrimonio e i gruppi di aiuto che ci sono in ogni parrocchia – ha detto – abbiamo il dovere di offrire questi servizi anche tramite il governo”.

Nelle Filippine il divorzio non è legale, e ci sono alcuni membri del parlamento che spingono per la creazione di una legge che lo renda tale. Per il momento, una coppia può separarsi solo tramite il processo di annullamento, che richiede di solito molto tempo. Il dibattito su questo tema è uno dei punti caldi della campagna elettorale per le prossime elezioni, che si terranno il 9 maggio.

Roman T. Romulo, candidato a senatore, afferma che “il problema dell’annullamento è il suo essere troppo costoso e lungo, ma ci possono essere altre vie per farlo, come la separazione legale, che dovremmo permettere sono per motivi validi”.

Secondo Martin Romualdez, membro del congresso, i sostenitori del divorzio vogliono una via di separazione più breve e meno difficile da ottenere, e ha promesso che se eletto senatore “farò una revisione del Codice familiare”.

Di diverso avviso il candidato al Senato Dante Liban, secondo cui “bisogna promuovere l’unità della famiglia, il suo sviluppo e il suo rafforzamento. Dobbiamo seguire la Costituzione e il volere di Dio per irrobustire la famiglia filippina”.

Nemmeno per Vicente “Tito” Sotto III, senatore e conduttore televisivo, le Filippine hanno bisogno di una legge sul divorzio: “Sono molto fiducioso che la legge non passerà in parlamento e i membri del congresso dovranno permetterlo, altrimenti le loro mogli li uccideranno”.