Card. Ranjith: Nonostante le tentazioni del male, Dio continua a generare vocazioni
di Melani Manel Perera

L’arcivescovo di Colombo invia alla comunità cattolica un messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni: “Dobbiamo pregare e sostenere la causa della formazione, in modo da incoraggiare quante più persone possibili a seguire quel cammino”. Il rettore del seminario nazionale: “La vocazione è come un seme, deve essere curato e accolto con amore da chi lo riceve”.


Colombo (AsiaNews) – Nessuno sceglie la vita sacerdotale come un onore per se stesso: “Essa è un dono che Dio manda a tutti noi. Il nostro compito comune è pregare affinché il Signore mandi quanti più operai possibile per mietere le Sue messi. Anche se l’umanità è tentata di continuo dal male al punto da rigettare l’amore del Padre, Egli continua a stimolare i giovani cuori a impegnarsi in maniera particolare per essere espressione del Suo amore. La vocazione sacerdotale e religiosa alla fine è questo: essere immagine dell’amore di Dio”. Lo scrive l’arcivescovo di Colombo, card. Malcolm Ranjith, nel suo messaggio per la Giornata mondiale per le vocazioni.

Nel testo il presule sottolinea: “Ringraziamo di continuo Dio per il dono di così tante vocazioni da Lui generate nei nostri giovani. Ma nella Giornata per le vocazioni dobbiamo pregare e sostenere la causa della formazione, in modo da incoraggiare quante più persone possibili a seguire quel cammino. Apprezziamo dal profondo il grande lavoro di coloro che sono già in missione, ma impegniamoci con generosità per formare i nuovi pastori”.

Il rettore del seminario nazionale dello Sri Lanka, p. Elmo Dias, aggiunge: “La vocazione al sacerdozio o alla vita religiosa è un seme che il Signore pianta nel cuore. Se viene curato con attenzione esso cresce e produce frutti, ma soltanto se trova una risposta genuina e positiva da parte di chi l’ha ricevuto. Nel mondo contemporaneo abbiamo bisogno di sempre più persone che siano impegnate a proclamare la buona Novella: Dio ci ama, non importa quanti siano i nostri peccati. Dobbiamo dire al mondo, con le parole di papa Francesco, che ‘l’amore di Dio è più grande del nostro peccato’”.

La Giornata di preghiera per le vocazioni, spiega ancora il direttore del seminario di Ampitiya, “è una domenica che la Chiesa universale mette in luce in maniera particolare, ed è dedicata alla promozione della chiamata dei giovani. Uomini e donne ‘scelti fra gli altri uomini’, che vengono riempiti dal potere dello Spirito e cui viene data fiducia e responsabilità attraverso l’ordinazione o la consacrazione nella Chiesa di Cristo”.

Papa Francesco ha ricordato la Giornata dopo la recita del Regina Caeli lo scorso 17 aprile. Alla folla riunita per la preghiera mariana ha detto “Siamo invitati a pregare per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. E in questa Giornata ho ordinato stamani undici nuovi sacerdoti. Rinnovo il mio saluto ai neo-presbiteri, ai familiari e agli amici; e invito tutti i sacerdoti e i seminaristi a partecipare al loro Giubileo, nei primi tre giorni di giugno. E a voi giovani, ragazzi e ragazze che siete in piazza, voglio dire: pensate se il Signore non vi chiama a consacrare la vita al suo servizio sia nel sacerdozio sia nella vita consacrata”.