“Riconoscete i nostri diritti”: la rabbia delle lavoratrici domestiche del Punjab
di Kamran Chaudhry

Più di cento donne hanno sfilato ieri davanti al Press Club di Lahore, manifestando con cartelloni e chiedendo salari in linea con il minimo nazionale. Sono 12 milioni i lavoratori nel Paese cui non vengono riconosciuti diritti pari agli altri operai. Dal 2013 esiste una bozza di legge che attende ancora approvazione. Il video della protesta.

 


Lahore (AsiaNews) – Più di cento donne si sono riunite ieri di fronte al Press Club di Lahore al grido di “salari migliori, è nostro diritto”, protestando contro il governo del Punjab, colpevole di non garantire il riconoscimento statale alle lavoratrici domestiche, che non vengono considerate alla stregua degli altri operai.  Le attiviste, che hanno sfilato mostrando cartelloni e slogan, chiedono l’approvazione di una bozza di legge (in sospeso dal 2013) che garantirebbe loro una paga secondo lo standard nazionale.

 

“Lavoriamo fino alle sette di sera per guadagnare un quarto di quello che prendono gli operai di fabbrica” spiega Yasmin, una delle partecipanti al corteo: “Il governo dovrebbe pensare ai poveri, anche noi siamo lavoratori”. La donna è rimasta vedova dopo sei anni di matrimonio e ora lavora presso sei case private ogni giorno. Yasmin è preoccupata per il futuro dei suoi figli e i suoi nipoti: “Da quando mio marito è morto ho lavorato sodo e ho imparato a cucire i vestiti. Ho dato in sposa mia figlia quando era ancora una teenager ma i suoi figli hanno bisogno di educazione per un futuro migliore”.

La vedova prende 500 rupie (circa 5 euro) per ciascun lavoro domestico che compie, incluso lavare le stoviglie, spazzare e spolverare la casa, pulire e stirare i vestiti. In questo modo riesce a guadagnare circa 3mila rupie al mese in ogni famiglia in cui lavora. Grazie a questo enorme sforzo, che ne ha minato la salute (le è stata diagnosticata l’epatite B), Yasmin riesce a guadagnare più del salario minimo garantito che in tre province e ad Islamabad ammonta a 13mila rupie al mese.

Sono circa 12 milioni i lavoratori domestici che chiedono il riconoscimento dei propri diritti. Nel 2013 il governo del Punjab ha steso una bozza per una legge provinciale che regolamentasse questo tipo di attività, ma l’approvazione è ancora in sospeso. Da tempo al società civile chiede che lo stipendio di questi lavoratori sia garantito “secondo le leggi sul salario minimo”.

HomeNet, un network che opera per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori domestici, ha pubblicato un comunicato ufficiale in cui chiede al governatore del Punjab di annunciare l’approvazione della legge il primo maggio, festa internazionale dei lavoratori: “[Quella del 28 aprile] è stata la terza dimostrazione nel giro di un mese. Milioni di lavoratori attendono una legislazione sui lavoratori domestici, che darebbe loro i diritti degli altri operai. Da molti anni aspettiamo e il governo non si è mai mostrato pronto ad ascoltarci. Stanno ignorando i diritti dei lavoratori, che non sono presi in considerazione”.