Braccio di ferro fra Riyadh e Teheran. Quest’anno nessun pellegrino iraniano all’Hajj

Per il ministro iraniano della Cultura i sauditi hanno mantenuto “un atteggiamento freddo e inappropriato”. Da Riyadh un “sabotaggio” per impedire la partecipazione al pellegrinaggio maggiore. Ora è “troppo tardi” per cercare una soluzione di ripiego. Dietro il mancato accordo il nodo relativo alla modalità di rilascio dei visti.


Teheran (AsiaNews/Agenzie) - Quest’anno non vi saranno cittadini iraniani all’Hajj, il tradizionale pellegrinaggio maggiore alla Mecca, il cuore dell’islam, che quest’anno si tiene a settembre. Teheran e Riyadh, da tempo ai ferri corti per l’assalto all’ambasciata saudita in Iran in risposta all’esecuzione di un dignitario sciita nel regno, non hanno infatti raggiunto l’accordo sulla modalità di rilascio dei visti e la sistemazione dei pellegrini. 

A dare l’annuncio è Ali Jannati, ministro iraniano della Cultura intervistato dall’agenzia ufficiale Irna, il quale afferma che “non sono state soddisfatte le condizioni” e ora è “troppo tardi” per trovare una soluzione dell’ultima ora. Egli ha inoltre aggiunto che “il sabotaggio” e la ragione del mancato accordo è da imputare “alla controparte saudita”. “Il loro [dei sauditi] atteggiamento - prosegue il ministro iraniano - è stato freddo e inappropriato. Non hanno accettato le nostre proposte in merito al rilascio dei visti, la modalità di trasporto e la sicurezza stessa dei pellegrini”.

I funzionari di Riyadh hanno invitato i musulmani iraniano a “viaggiare in un Paese terzo” per “chiedere il rilascio dei visti”. Di contro, l’Iran chiede che i permessi siano concessi attraverso l’ambasciata svizzera a Teheran, che si occupa anche degli interessi di Riyadh dopo la chiusura della sede diplomatica saudita. 

Il mese scorso una delegazione iraniana ha incontrato per quattro giorni alti funzionari sauditi, nel tentativo di raggiungere un accordo, cercando di capitalizzate i timidi segnali “di disgelo” fra le due potenze regionali sui visti per l’Hajj. Tuttavia, il summit si è concluso con un nulla di fatto

I rapporti fra le due potenze del mondo musulmano erano già ai minimi storici dal mese di settembre 2015, in seguito al drammatico incidente avvenuto nel corso dell’ultimo pellegrinaggio maggiore alla Mecca. Una tragica rissa a Mina, nei pressi della Mecca, aveva causato centinaia di vittime, 2070 morti per la precisione secondo una statistica riportata dalla Reuters.  L’Iran aveva subito accusato le autorità saudite di “cattiva gestione” e di “incompetenza” fino ad arrivare a suggerire che l’incidente fosse premeditato.

L’Hajj (pellegrinaggio) è considerato uno dei cinque pilastri dell’Islam e ogni buon musulmano dovrebbe compierlo almeno una volta nella vita. L’Arabia saudita ha spesso usato in modo politico il permesso di giungere alla Mecca. Ad esempio, da anni ai siriani è vietato recarsi nella città santa musulmana.