Il presidente Susilo blocca l'offensiva dell'esercito contro i ribelli di Aceh
di Mathias Hariyadi

L'ordine è un tentativo di salvaguardare la firma ufficiale del trattato di pace prevista per il 15 agosto. Si prepara un'amnistia per i ribelli e la formazione di un gruppo estero di osservatori.


Jakarta (AsiaNews) – Il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono (SBY) ha ordinato all'esercito (TNI) di cessare le offensive contro i separatisti della provincia di Aceh nel tentativo di facilitare la firma dell'accordo di pace prevista per metà agosto. Ieri sera Sudi Silalahi – segretario di Gabinetto – ha dichiarato che il presidente ha chiesto al capo delle forze armate, gen. Sutarto, di "non lanciare offensive contro i ribelli del Gam (Movimento per Aceh libera) per salvaguardare il trattato di pace". Il presidente ha precisato che, in caso di attacchi del Gam, i militari "devono assumere posizioni difensive", ma ha specificato che "nel frattempo possono restare nelle caserme". Secondo fonti ufficiali, le dichiarazioni sono giunte dopo che, negli ultimi giorni, si sono verificati di nuovo occasionali scontri tra soldati e guerriglia, mettendo a rischio l'intesa concordata a Helsinki, in Finlandia, per porre fine a una guerriglia trentennale costata la vita ad almeno 15 mila persone.

La bozza del memorandum di intesa, diffusa il 17 luglio scorso, prevede per il Gam la rinuncia alla piena indipendenza e la formazione di un proprio partito indipendente; il Gam si impegna anche nel disarmo; in cambio Jakarta effettuerà il ritiro delle sue truppe dalla provincia, ricca di gas e giacimenti petroliferi.

Ieri Hamid Awaluddin, presidente della missione per la pace, ha reso noto che Jakarta concederà l'amnistia ai membri del Gam in patria e all'estero. "Questo – dice Awaluddin, anche ministro dei Diritti umani – significa che a tutti i ribelli verranno assicurati diritti politici, come aderire a un partito, votare e essere eletti come membri del governo locale".

Punto cruciale del memorandum di intesa è proprio il riconoscimento della formazione di un partito politico indipendente per il Gam; ma è anche la questione che ha sollevato più contestazioni e dubbi  sulla reale possibilità di giungere alla firma finale. La legge indonesiana stabilisce che i partiti politici dipendano direttamente da Jakarta. Per rispettare l'accordo il parlamento dovrà quindi approvare emendamenti costituzionali; si prevede però l'opposizione di partiti nazionalisti e fazioni militari interne al legislativo.

Le operazioni saranno controllate da osservatori dell'Unione Europea e dell'Asean (Associazione dei Paesi del Sud Est Asiatico). Secondo Widodo AS, ex capo del TNI, "l'esistenza di un corpo di monitoraggio estero è di inevitabile urgenza". Il 28 luglio prossimo il ministro degli Esteri indonesiano terrà un incontro speciale con membri dell'Ue e dell'Asean per discutere le "linee guida e le regole del gioco" sulla questione. L'Onu ha accolto con favore la notizia dell'accordo e l'impegno per il disarmo bilaterale.