Papa: Pietro e Paolo, due luci dell’oriente e dell’occidente. Appello per l’attentato a Istanbul

All’Angelus, Papa Francesco ricorda i due apostoli che hanno portato la fede a Roma. Ancora oggi essi “vogliono portare ancora una volta Gesù, il suo amore misericordioso, la sua consolazione, la sua pace”.  Il saluto alla delegazione ecumenica da Costantinopoli e ai gruppi di fedeli cinesi. Il dolore e la preghiera verso il popolo turco per l’attacco all’aeroporto di Istanbul.


Città del Vaticano (AsiaNews) – Gli apostoli Pietro e Paolo sono “due colonne e due grandi luci che brillano non solo nel cielo di Roma, ma nel cuore dei credenti di Oriente e di Occidente”. Lo ha detto papa Francesco nella sua riflessione prima della recita dell’Angelus con i fedeli in piazza san Pietro, nel giorno in cui la Chiesa cattolica festeggia la loro solennità. Il papa aveva da poco celebrato la messa nella basilica, a cui avevano assistito alcuni delegati inviati da Bartolomeo I, Patriarca ecumenico di Costantinopoli.  “Questa presenza – ha detto Francesco - è segno dei fraterni legami esistenti tra le nostre Chiese. Preghiamo perché si rafforzino sempre più i vincoli di comunione e la comune testimonianza”.

In precedenza il pontefice si è soffermato sulla missione di Pietro e Paolo, di cui la città di Roma è debitrice: “Se qui a Roma conosciamo Gesù, e se la fede cristiana è parte viva e fondamentale del patrimonio spirituale e della cultura di questo territorio, lo si deve al coraggio apostolico di questi due figli del Vicino Oriente. Essi, per amore di Cristo, lasciarono la loro patria e, incuranti delle difficoltà del lungo viaggio e dei rischi e delle diffidenze che avrebbero incontrato, approdarono a Roma. Qui si fecero annunciatori e testimoni del Vangelo tra la gente, e suggellarono col martirio la loro missione di fede e di carità.

Pietro e Paolo oggi ritornano idealmente tra di noi, ripercorrono le strade di questa Città, bussano alla porta delle nostre case, ma soprattutto dei nostri cuori. Vogliono portare ancora una volta Gesù, il suo amore misericordioso, la sua consolazione, la sua pace. Accogliamo il loro messaggio! Facciamo tesoro della loro testimonianza!”.

“Alla Vergine Maria, Salus Populi Romani – ha concluso - affidiamo oggi il mondo intero, e in particolare questa città di Roma, perché possa trovare sempre nei valori spirituali e morali di cui è ricca il fondamento della sua vita sociale e della sua missione in Italia, in Europa e nel mondo”.

Dopo la preghiera mariana, prima di ringraziare i pellegrini venuti da tutto il mondo, anche dalla Cina, Francesco ha espresso la sua vicinanza alla Turchia, colpita ieri sera da un attacco terroristico: “Ieri sera, a Istanbul, è stato compiuto un efferato attacco terroristico, che ha ucciso e ferito molte persone. Preghiamo per le vittime, per i familiari e per il caro popolo turco. Il Signore converta i cuori dei violenti e sostenga i nostri passi sulla via della pace”. Egli ha invitato tutti presenti a un momento di silenzio e poi a recitare insieme un’Ave Maria.

Alla fine, il papa ha invitato tutti a partecipare allo “spettacolo pirotecnico che avrà luogo stasera a Piazza del Popolo, il cui ricavato andrà a sostegno di opere di carità in Terra Santa e nei Paesi del Medio Oriente”.