Vescovo di Rajshahi: I musulmani si alzino in piedi contro la barbarie di Dhaka
di Sumon Corraya

Il presidente della Commissione episcopale Giustizia e pace ad AsiaNews: “Condanniamo con tutta la forza possibile l’attentato al locale della capitale. Dio non tollera gesti simili. Ora tocca agli islamici intervenire per salvare l’islam stesso”. Tra le vittime vi sono nove italiani, sette giapponesi, una indiana e tre bangladesh. Il dolore di papa Francesco: "Barbarie contro Dio e contro l'uomo".


Dhaka (AsiaNews) – L’attentato all’Holey Artisan Bakery “rappresenta una barbarie senza giustificazioni. Il nome di Dio non può e non deve essere tirato in mezzo a simili atti. Ora tocca ai fedeli islamici intervenire, alzarsi in piedi per salvare la faccia della loro religione”. Lo dice ad AsiaNews mons. Gervas Rozario, vescovo di Rajshahi e presidente della Commissione episcopale Giustizia e pace, commentando la strage del primo luglio scorso.

Nell’attentato compiuto nel cuore della capitale, in un locale frequentato da stranieri, sono morti 20 ostaggi: si tratta di nove italiani, sette giapponesi, una ragazza indiana e tre bangladeshi. Inoltre sono deceduti sei dei sette (presunti) assalitori e due poliziotti. Il commando è entrato nel bar l’ultimo venerdì di Ramadan, urlando “Allah è grande” e aprendo il fuoco. La premier Sheikh Hasina ha definito gli assalitori “giovani sbandati” che “non rispondono ai valori dell’islam”.

Secondo mons. Rozario, la condanna deve essere unanime: “Nessuno, di alcuna religione, può giustificare un’uccisione. Ma è triste constatare che gli ostaggi sono morti in questo modo: Dio non tollererà questo massacro. Ora tocca agli islamici del Paese: si devono alzare in piedi per salvare l’immagine e la faccia della propria religione. La pace deve prevalere su tutti noi”.

La Chiesa bangladeshi, conclude il presule, “prega per queste vittime del terrorismo islamico. Possa Dio garantire la pace eterna a queste anime defunte. I martiri cristiani della strage saranno ricordati in maniera molto speciale”.

Con un messaggio a firma del Segretario di Stato, card. Parolin, papa Francesco ha espresso ieri il suo dolore per l'accaduto: "Profondamente rattristato dalla violenza insensata perpetrata contro vittime innocenti a Dacca, papa Francesco esprime di cuore le proprie condoglianze e condanna questi atti barbari come offese contro Dio e contro l'umanità". Il pontefice, conclude il testo, "affida i morti alla misericordia di Dio e assicura le proprie preghiere alle famiglie in lutto e ai feriti".