Hong Kong: aumentano i candidati alle elezioni che non vogliono giurare fedeltà alla Cina

Il presidente di Demosisto, Nathan Law, ha dichiarato non solo di non voler firmare la dichiarazione, ma anche di voler proporre un’azione giudiziaria a favore di chi venisse escluso dalle elezioni per non aver voluto firmare.


Hong Kong (AsiaNews) – Un altro gruppo, Demosisto – nato quest'anno dai leader degli studenti al centro dei 79 giorni di proteste del 2014 - si unisce a quanti si rifiutano di firmare la dichiarazione voluta dal governo che impone ai candidati alle elezioni di settembre di affermare che il Territorio “è parte inalienabile della Cina continentale”. Il presidente del gruppo, Nathan Law (nella foto: a destra), ha dichiarato non solo di non voler firmare la dichiarazione, ma anche di voler proporre un’azione giudiziaria a favore di chi venisse escluso dalle elezioni per non aver voluto firmare.

Presentando la sua domanda per la candidatura alle elezioni, Nathan Law ha infatti detto di non voler firmare la dichiarazione “perché non vorrei permettere alla Commissione per le elezioni di imporre una violazione della legge”. “Se – ha aggiunto - la Commissione escludesse un candidato perché lui o lei non ha firmato, prenderò in considerazione la presentazione di una ricorso in tribunale”.

Indipendentemente dalla legge, sono almeno 12 i candidati pro-democrazia che si sono rifiutati di firmare la dichiarazione, ritenuta una forma di censura politica. People Power, League of Social Democrats, Hong Kong Indigenous e Kowloon East Community Concern Group hanno annunciato la volontà di ricorrere alla giustizia, se un candidato verrà escluso per tale motivo.