Bangladesh, nuove minacce di morte a personalità liberali

Una lettera con le minacce di morte è stata inviata ad un giornale locale. Non contiene mittenti o il nome di qualche organizzazione. La polizia è in allerta. Tra i minacciati vi sono un giudice del Tribunale che indaga sui crimini di guerra, vari attivisti e un imam che ha aderito alla fatwa contro il terrorismo.


Dhaka (AsiaNews/Agenzie) – Nove personalità di spicco hanno ricevuto minacce di morte in Bangladesh. Tra di loro anche un giudice della Corte suprema, un imam noto per le sue idee liberali e un leader per il dialogo tra indù e cristiani. La lettera anonima è stata inviata ad un giornale locale, il Dhaka Tribune, che ha avvertito le autorità.

La lettera, scritta in lingua bangladeshi, non presenta mittenti o il nome di qualche organizzazione. In cima alla lista di nomi si legge il proclama “Allahu Akbar” (Allah è grande) e la frase: “La vostra sentenza di morte è giunta alla fine. L’esecuzione potrà avvenire in qualsiasi momento”.

La missiva è stata spedita dall’ufficio postale di Mohammadpur, nella divisione di Dhaka. Le persone minacciate sono: Nizamul Haque, giudice del Tribunale internazionale per i crimini di guera; il procuratore Tureen Afroz; gli attivisti Rana Dasgupta, Imran Sarker, Kamal Pasha Chowdhury, Azadur Rahman Chandan, Shagor Lohani; Misbahur Rahman Chowdhury, presidente dell’Islami Oikya Jote; l’imam della moschea di Sholakia, Maulana Farid Uddin Masuud.

L’imam Masuud è tra coloro che hanno aderito alla recente fatwa contro il terrorismo ed era anche l’obiettivo designato dell’attentato alla festa di Eid a- Fitr nel distretto di Kishoreganj. Egli ha riferito di non aver ricevuto simili lettere minatorie e ha aggiunto che pregherà per coloro che hanno scritto le minacce di morte: “Possa Allah guidarli”.

L’attivista Rana Dasgupta è il segretario generale del Consiglio per l’unità tra indù, buddisti e cristiani del Bangladesh. Anch’egli non ha ricevuto alcuna lettera, ma ha affermato che “simili minacce di morte mi sono state recapitate tante volte in passato. Ho sporto denuncia, ma non ho visto alcuna iniziativa da parte della polizia”.