Cina, proteste popolari: il Partito richiama a "unità e stabilità"

Pechino (AsiaNews/Scmp) – Nel tentativo di frenare le crescenti proteste popolari nel Paese. le autorità cinesi ribadiscono la leadership del Partito comunista e la necessità di rispettare le leggi.

Il 28 luglio il "Quotidiano del popolo" - organo ufficiale del Partito - riportava in prima pagina, l'avviso che non sarà tollerato nessun tentativo di distruggere la stabilità sociale in modo illegale, in quanto il Paese attraversa un delicato momento di riforma.

"Unità e stabilità - si legge sul quotidiano - sono le questioni sovrastanti per il Paese e i desideri del popolo". Nell'articolo si nota che i recenti disordini popolari sono riconducibili a interessi contrastanti tra vari gruppi. "Comunque – continua – la gestione di tali problemi deve essere raggiunta in linea con le leggi ed il mantenimento della stabilità. La soluzione di ogni problema risiede nel Partito, nei governi, nelle leggi, nelle politiche e nel sistema". Si avverte inoltre che "ogni attività illegale non è permessa e sarà punita secondo le leggi".
L'avviso, ripreso dall'agenzia di stampa Xinhua e dai media di Stato, invita le autorità ad affrontare in modo attivo i "fattori di instabilità" per evitare che il diffuso malcontento popolare si espanda o trasformi in violenza.

Secondo analisti l'avviso non giunge inaspettato: numerosi funzionari statali hanno già parlato apertamente della preoccupazione crescente all'interno del Partito legata alle frequenti proteste sociali.

Dietro la pubblicazione di un articolo così duro Liu Junning, esperto di politica a Pechino, vede la volontà del presidente Hu Jintao di assumere una posizione forte nel mantenimento dell'ordine pubblico.

Liu sottolinea che le autorità devono ancora sedare i focolai delle proteste sociali contadine nelle province meridionali, legate agli espropri terrieri. "L'articolo del People's Daily – spiega il professore – potrebbe fornire le direttive per le autorità locali su come affrontare simili proteste in futuro".

La settimana scorsa si sono verificati violenti scontri tra 2 mila contadini e centinaia di poliziotti in una zona della Mongolia Interna, che hanno causato dozzine di feriti.

Le manifestazioni di protesta in Cina, secondo i dati forniti dalla pubblica sicurezza, sono salite dalle 10 mila del 1994 ad oltre 74 mila nel 2004.