Ministro degli Esteri indiano: P. Tom sta bene. Mons. Hinder: Cautela

I familiari del sacerdote salesiano rapito in Yemen hanno incontrato il ministro degli Esteri, che li ha rassicurati. Il governo di Delhi starebbe “facendo tutto il necessario per il rilascio”. Vicario d’Arabia: “Finora nessuno ha mai avuto contatti diretti con lui”.


New Delhi (AsiaNews) – P. Tom Uzhunnalil, il sacerdote salesiano rapito in Yemen cinque mesi fa, “sta bene e il governo indiano sta facendo tutto il necessario per il suo rilascio in sicurezza”. Lo ha detto ieri sera Sushma Swaraj, ministro degli Esteri indiano, durante un incontro con la famiglia del sacerdote. Da parte sua, ad AsiaNews mons. Paul Hinder, vicario apostolico dell’Arabia meridionale, invita a mostrare cautela perché “non abbiamo alcuna notizia certa. Sappiamo solo che qualcosa si muove, ma non abbiamo nessuna sicurezza”.

Il ministro ha incontrato i familiari di p. Tom in seguito alla notizia della cattura di tre uomini vicino Aden. Essi farebbero parte del commando estremista che ha catturato il sacerdote, ma non hanno rivelato informazioni utili sul luogo della detenzione e sulle sue condizioni.

Dal 4 marzo scorso p. Tom Uzhunnalil è nelle mani di un gruppo jihadista, con tutta probabilità legato allo Stato islamico (SI), che ha massacrato quattro suore di Madre Teresa e altre 12 persone ad Aden, nel sud dello Yemen. Finora non vi erano state notizie ufficiali sulla sorte del 56enne sacerdote nato a Ramapuram, vicino a Pala (Kottayam, Kerala), da una famiglia profondamente cattolica, in Yemen da quattro anni. Suo zio Matteo, morto lo scorso anno, anch’egli salesiano, è il fondatore della missione nel Paese del Golfo.

Mons. Hinder sottolinea che “nessuno ha mai avuto contatti diretti con p. Tom. Ciò che manca è la prova che davvero stia bene”.

Nel corso dei mesi si sono susseguite voci senza fondamento di un piano elaborato dai rapitori che prevedeva la tortura, l’uccisione e la crocifissione del sacerdote il 25 marzo, in concomitanza con il Venerdì Santo. A fine luglio è stato diffuso un video che mostra il sequestrato oggetto di abusi e in precarie condizioni fisiche. Ai suoi familiari, il ministro degli Esteri ha dichiarato che gli esperti stanno ancora accertando la veridicità delle immagini.