Aleppo, aerei siriani e russi in campo per fermare l’avanzata dei ribelli

Le forze governative, con l’aiuto degli alleati di Mosca, hanno lanciato una massiccia campagna di bombardamenti. I ribelli avrebbero rotto l’assedio dell’esercito di Damasco e lanciato la controffensiva. Corsa all’acquisto di acqua e generi alimentari fra le famiglie dei quartieri occidentali. 


Aleppo (AsiaNews/Agenzie) - Le forze governative siriane hanno lanciato una massiccia campagna di bombardamenti aerei contro i ribelli che, nei giorni scorsi, avevano rivendicato una serie di successi militari sul terreno di Aleppo. Fonti di Damasco hanno diffuso alcuni video in cui si vedono mezzi dell’aviazione centrare “obiettivi nemici” nel settore sud-ovest della seconda città per importanza della Siria.

In precedenza i ribelli avevano annunciato la rottura dell’assedio da parte dell’esercito governativo, in atto da settimane; un successo smentito con forza dal governo. 

I raid dell’aviazione siriana sono confermati anche da testimoni locali e fonti della stampa presenti nella zona e sono concentrati nelle aree controllate dai ribelli. Agli attacchi avrebbero partecipato anche i caccia russi, sebbene non vi siano al momento conferme ufficiali da parte di Mosca. 

Intanto la coalizione che si oppone al presidente Bashar al-Assad annuncia di aver raddoppiato il numero dei combattenti, con l’obiettivo di lanciare una nuova offensiva e assumere il completo controllo di Aleppo. Proclami respinti al mittente dai governativi, secondo cui i ribelli non hanno compiuto alcun passo in avanti significativo. 

Secondo quanto racconta Rami Abdel Rahman, capo dell’Osservatorio siriano sui diritti umani, Ong con base a Londra e una fitta rete di informatori sul terreno, l’attacco dei ribelli ha causato una delle peggiori battute d’arresto per le forze governative dall’inizio del conflitto nel marzo 2011. “Nonostante gli oltre 600 raid aerei dell’aviazione russa - ha aggiunto - i reparti governativi non sono riusciti a mantenere le loro posizioni”. 

I media ufficiali di Stato siriani in queste ore hanno negato a più riprese la rottura dell’assedio da parte dei ribelli, pur ammettendo che l’esercito regolare si trova ora su posizioni difensive. Inoltre, le aree di Aleppo sotto il controllo di Damasco cominciano a registrare la mancanza di generi alimentari e prodotti di prima necessità. In vista di un possibile assedio le famiglie dei quartieri occidentali si sono affrettate a fare scorte di cibo e acqua, mentre i prezzi delle derrate hanno già registrato aumenti vertiginosi. 

La città, un tempo cuore economico e commerciale del Paese, in questi ultimi giorni ha registrato una ripresa dei combattimenti, con le forze ribelli impegnate a riprendere alcune zone della città che nei giorni scorsi erano state conquistate dall’esercito. Sull’escalation delle violenze è intervenuto ieri alla fine dell’Angelus anche papa Francesco, che ha ricordato le “notizie di vittime civili della guerra” che giungono in questi giorni dall’area del conflitto. 

Secondo il pontefice è “inaccettabile” che “tante persone inermi - anche tanti bambini - debbano pagare il prezzo del conflitto, il prezzo della chiusura di cuore e della mancanza della volontà di pace dei potenti”. Infine, egli ha confermato “la preghiera e la solidarietà ai fratelli e alle sorelle siriani, e li affidiamo alla materna protezione della Vergine Maria”.