Re Fahd: tra apertura agli Usa e sostegno al fondamentalismo islamico (Scheda)

Riyadh (AsiaNews) - Nato nel 1923, Fahd bin Abdul Aziz Al Saud era uno dei 42 figli di re Abdul Aziz, fondatore nel 1932 della moderna Arabia Saudita. Sua madre Hassa è stata quinta moglie del padre Abdul. Nonostante abbia frequentato solo le scuole elementari, con una rigida educazione religiosa, nel 1953 diventa ministro dell'Educazione, dando forte impulso all'educazione femminile e alla costruzione di scuole pubbliche in tutto il Paese. Nel 1962 viene nominato ministro degli Interni e nel 1975 diventa principe della corona, facendo le funzioni di sovrano al posto del re, suo fratello Khaled, in cattiva salute. Con la morte di Khaled nel 1982, sale al trono a tutti gli effetti, nominando come erede il principe Abdullah, suo fratellastro.

Nel 1976 dispone il ritiro del contingente saudita dalle alture del Golan. Nel 1979 rompe le relazioni diplomatiche con l'Egitto, dopo la firma del trattato di pace israelo-egiziano. Il 13 agosto 1980, dopo la proclamazione di Gerusalemme "capitale d'Israele" da parte del governo israeliano, Fahd chiama i sudditi alla guerra santa contro Israele. Nel settembre successivo, all'inizio della guerra fra Iran e Iraq, assicura il sostegno di Ryad a Baghdad. Nel 1981 Fahd presenta un piano di pace per il Medio Oriente; l'anno seguente in seguito all'intervento israeliano in Libano, porta il suo sostegno ai palestinesi e alla Siria. Negli anni '80 sostiene i mujahidin afghani e gli Usa nella lotta contro l'occupazione sovietica dell'Afghanistan. Tra gli arabi partiti per combattere in Afghanistan, c'è anche Osama bin Laden. Nel 1987 alla Mecca, negli scontri fra pellegrini iraniani e polizia, muoiono centinaia di persone. Nell'aprile 1988 Fahd interrompe le relazioni diplomatiche con l'Iran. Nel 1990 il re si schiera a fianco degli Usa nella Prima Guerra del Golfo: gli Stati Uniti utilizzano l'Arabia Saudita come base di partenza dell'offensiva aerea contro l'Iraq di Saddam Hussein. Nel 1992 re Fahd approva una riforma costituzionale che apre la strada alla successione al trono al "più valido dei figli o dei nipoti" di Abdul Aziz Al Saud, innescando polemiche per la successione all'interno della famiglia reale (fino a quel momento il trono spettava al più vecchio dei figli del primo re dell'Arabia Saudita). Nel 1995 viene colpito da un ictus e le redini del governo vengono prese dal suo fratellastro, il principe Abdullah.