Olimpiadi: la sfida a badminton con la Cina fomenta gli indipendentisti di Hong Kong

I “localisti” sognano di staccarsi dalla madrepatria e scelgono l’area di Mong Kok per proiettare la partita: “Non c’è ragione per noi di tifare il team Cina”. Dietro all’evento anche gli “indigeni”, accusati di aver fomentato i violenti scontri dei mesi scorsi fra venditori ambulanti e polizia.


Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – La sfida a badminton fra la squadra cinese e quella di Hong Kong rischia di scatenare nuove violenze nell’ex colonia britannica. Un variegato gruppo di “localisti”, movimenti e singoli che sognano l’indipendenza dalla Cina popolare, ha infatti deciso di proiettare la partita all’aperto nell’area di Mong Kok. Questa è stata già mesi fa teatro di un violentissimo scontro fra alcuni venditori ambulanti e la polizia: fra gli ambulanti, poi arrestati, anche diversi esponenti della fazione contraria a Pechino.

L’evento di oggi è organizzato dal gruppo studentesco ProgressUST, dal “campione degli indipendentisti” Simon Sin e da Hong Kong Indigenous, gruppo radicale e violento accusato di essere la mente degli scontri dello scorso anno.

A contendersi il passaggio di turno olimpico nelle arene di Rio saranno Zhan Nan e Zhao Yunlei per la Cina e Chau Hoi-wah e Reginald Lee Chun-hei per Hong Kong. Gli “indigeni” portano avanti da giorni una campagna – da alcuni definita troppo aggressiva – per “invitare” gli abitanti dell’ex colonia britannica a “sostenere la nostra vera squadra”. Di fatto, dati i risultati non brillantissimi del team di Hong Kong ai Giochi, moltissimi abitanti preferiscono tifare la Cina o almeno entrambe le delegazioni.

Simon Sin ha invitato tutti all’evento, e ha scritto sulla sua pagina Facebook: “Questa partita vista insieme in pubblico servirà a far capire alla comunità internazionale, al popolo cinese e al pubblico che per noi non c’è ragione di sostenere il team Cina”. Dal canto suo, la polizia ha “promesso” di controllare “da vicino” la situazione.