Kathmandu: almeno 12 vittime e 68 ricoveri, rischio epidemia di colera
di Christopher Sharma

Inquinamento, acque contaminate, servizi igienici al collasso e sovraffollamento sono all’origine della malattia. I monsoni alimentano il contagio, fra la gente si diffondono “panico e timore”. I medici sconsigliano l’uso delle scorte fornite dal governo: sono “contaminate”, usare “acqua bollita”.  


Kathmandu (AsiaNews) - Inquinamento, acque contaminate, servizi igienici al collasso e sovraffollamento sono all’origine di una epidemia di colera che ha colpito la valle di Kathmandu e che ha raggiunto anche la capitale del Nepal. Finora sono morte almeno 12 persone e altre 68 sono ricoverate in diversi centri ospedalieri per ricevere cure mediche. 

Il Dipartimento per il Controllo delle malattie ed epidemie del ministero nepalese della Sanità riferisce che, dall’inizio dei monsoni, si sono verificati 68 casi di Vibrio cholerae Ogawa 01 nella valle di Kathmandu.

I monsoni alimentano l’epidemia, sottolinea il dottor Sherbahadur Pun, e fra la gente si stanno diffondendo “panico e timore”. Egli lancia un appello alla popolazione perché, in caso di sintomi, i malati si rivolgano alle strutture mediche per ricevere cure adeguate. 

Fonti del ministero aggiungono che si sono verificati casi in diverse zone della capitale e nel vicino distretto di Lalitpur. Inoltre, almeno la metà dei campioni di acqua raccolti nella vallata sono contaminati dall’Escherichia coli e da altri batteri coliformi. 

Secondo i vertici del Sukraraj Trophical and Infestious Disease Hospital ogni giorno vengono ricoverate in media 15 persone con problemi di dissenteria, cui si uniscono altri sintomi quali vomito, nausea, mal di testa. Ogni settimana vi sono almeno 10 nuovi casi di colera; dal primo caso, a inizio luglio, la patologia si è diffusa in più di 12 aree. 

Il ministero nepalese della Sanità punta il dito contro la contaminazione delle acque potabili, ritenuta il principale veicolo dell’epidemia. “È contaminata - riferiscono fonti sanitarie - anche l’acqua delle bottiglie e lattine”. 

Nani Maharjan, abitante di Kathmandu col marito ricoverato in ospedale, conferma che il contagio è avvenuto attraverso acqua. “Siamo preoccupati - aggiunge - non sappiamo cosa bere. Il governo ha fornito scorte d’acqua nei magazzini, ma dagli esami essa è risultata contaminata”. I medici consigliano di bere solo acqua bollita in precedenza e a non fare affidamento alle bottigliette fornite dal governo.