Dopo le croci, il Zhejiang bandisce la religione dagli ospedali

Le autorità della provincia orientale hanno lanciato da più di due anni una campagna contro i simboli e la presenza cristiana. L’ultimo atto coinvolge i luoghi di cura, dove da oggi “è bandita ogni forma di attività religiosa”. Proibito pregare, predicare e ricevere sacerdoti o pastori protestanti al capezzale dei malati.


Wenzhou (AsiaNews) – Dopo le croci e le chiese, le autorità comuniste della provincia orientale del Zhejiang hanno messo nel mirino il conforto religioso agli ammalati. Una circolare emessa dalla pubblica autorità informa infatti che da oggi “è bandita ogni forma di attività religiosa” negli ospedali pubblici, che in pratica rappresentano la totalità delle istituzioni sanitarie nel Paese.

Il Central Hospital dI Wenzhou – un tempo nota come la “Gerusalemme di Cina” per l’enorme concentrazione di cristiani – ha affisso nell’ingresso la nota. Infermieri e addetti sono incaricati inoltre di spiegare le nuove regole a pazienti e visitatori. Il Central Hospital è stato fondato e diretto per anni da una congregazione protestante.

Un impiegato del nosocomio dice a Radio Free Asia: “Le attività religiose in ospedale non sono mai state incoraggiate. Ma alcuni hanno pregato senza fare rumore, come è comprensibile: d’altra parte siamo tutti qui per sostenere i pazienti. Ma altri hanno fatto chiasso, leggendo ad alta voce la Bibbia o recitando preghiere in maniera rumorosa. E questo non va bene”.

I nuovi ordini “prevedono di chiarire subito ai pazienti che questo non è permesso in ospedale. Se infrangono la regola, vengono contattati dai medici e dalle infermiere”. Oltre a pregare, più o meno rumorosamente, “è proibito anche ricevere ministri di culto e pastori”.

Il Zhejiang si conferma dunque in prima linea nella repressione della libertà religiosa. La campagna contro le croci e gli edifici cristiani è stata lanciata all'inizio dell'anno 2014, ovvero da quando Xia Baolong (segretario del Partito locale) ha notato che guardando lo skyline di Wenzhou, una delle metropoli della provincia, si vedevano "troppe croci".  I fedeli ritengono oggi che il vero motivo dietro questa campagna sia quello di ridurre l'impatto e l'influenza delle comunità cristiane, ufficiali e sotterranee, nella società cinese, che assiste a un incremento vertiginoso di conversioni.