Aiea: Teheran rispetta “alla lettera” gli accordi sul nucleare iraniano

Yukiya Amano, capo dell’agenzia Onu per l’atomica, conferma che non vi sono “problemi” perché l’Iran “fa ciò che ha promesso”. In questi mesi si è verificato solo un “piccolo incidente” cui Teheran ha “subito rimediato”. L’impegno per “garantire” che il piano sia rispettato anche in futuro”. Desta preoccupazione il dossier nord-coreano.


Teheran (AsiaNews) - Un accordo in vigore da gennaio è “senza particolari problemi”, perché Teheran “fa ciò che ha promesso” al momento della firma. È soddisfatto il capo dell’Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) Yukiya Amano, che in un’intervista a Le Monde conferma - come aveva già fatto Israele nelle scorse settimane - l’impegno e l’attenzione mostrati dall’Iran in tema di nucleare. 

Intervistato a margine della 60ma Conferenza generale Aiea, che si è tenuta dal 26 al 30 settembre a Vienna, in Austria, dove ha sede l’agenzia, Yukiya Amano ricorda solo “un piccolo incidente” avvenuto sinora, al quale le autorità iraniane “hanno subito rimediato”.

“Posso confermare - ha aggiunto 69enne diplomatico giapponese - che Teheran rispetta gli impegni presi alla lettera”, facendo quanto “ha promesso alla comunità internazionale”. 

Dopo anni di embargo, nel 2015 l’Iran ha ottenuto un parziale alleggerimento delle sanzioni economiche dell’Occidente, in cambio dell’accordo sul controverso programma atomico. Un’intesa accolta in maniera positiva dalla maggioranza della comunità internazionale, tranne qualche posizione critica, in particolare quella di Israele e del Congresso americano (a maggioranza repubblicano).

Gli Stati Uniti hanno mantenuto in vigore tutta una serie di sanzioni per il programma di missili balistici di Teheran, oltre che per il sostegno [armato] a movimenti sciiti in Medio oriente. Tra questi Hezbollah in Libano, il governo di Damasco in Siria e gli Houthi “ribelli” in Yemen.

Il capo dell’Aiea nega con forza il rischio di una “proliferazione” del nucleare in Medio oriente, come paventato alla vigilia dello storico accordo da Arabia Saudita e Israele, quest’ultimo unica potenza atomica nella regione. A dispetto delle voci, afferma, non si è verificato alcun “fatto” che possa “corroborare queste speculazioni”. 

L’accordo sul nucleare di Teheran è forse il successo maggiore di Yukiya Amano, in lizza per un terzo mandato quando, nel novembre 2017, dovrà essere rinnovata la carica. E proprio sul dossier atomico iraniano egli assicura che la partita “non è chiusa”, perché è un percorso “iniziato solo da pochi mesi” e sarà massimo l’impegno per “garantire che l’accordo sia applicato” anche in futuro. 

Se, da un lato, la minaccia nucleare iraniana sembra ormai archiviata, continua a destare preoccupazione la situazione in Corea del Nord, dove dal 2009 non vi è un accesso diretto ai siti. Pyongyang si è ritirata dal programma di non proliferazione e ha anche promosso di recente due test atomici. Una situazione “disdicevole” e che è fonte “di grande preoccupazione”, conclude il leader nipponico di Aiea, che attraverso il team di esperti continua a “monitorare la situazione attraverso i satelliti”.