Jakarta, migliaia di fondamentalisti islamici in piazza contro il governatore cristiano

La manifestazione è stata organizzata dal Fronte di difesa islamico: “Il Corano chiede che tutti i leader del Paese siano musulmani”. Basuki Tjahaja Purnama detto “Ahok” è accusato di blasfemia per aver citato il testo sacro durante un comizio. Musulmani moderati prendono le distanze: “Iniziativa che non condividiamo. Il governatore si è scusato”.

 


Jakarta (AsiaNews/Agenzie) – Migliaia di radicali islamici si sono riversati nelle vie di Jakarta per protestare contro il governatore della città, accusato di essere blasfemo. Basuki Tjahaja Purnama detto “Ahok”, cristiano di etnia cinese, è da giorni al centro di una bufera per una frase pronunciata il 9 ottobre scorso, in cui ha citato la 51ma sura del quinto capitolo del Corano (Al Maidah). Indicato come “diffamatore dell’islam”, il politico si è subito scusato, ma ciò non ha placato l’ira delle frange fondamentaliste musulmane.

Vestiti di bianco, i manifestanti appartenenti a diversi gruppi radicali hanno marciato gridando slogan anti-Ahok. La protesta si è svolta in modo pacifico. A margine della manifestazione Muhammad al Khaththath, segretario generale del Forum della società islamica, ha dichiarato che tutti i leader del Paese dovrebbero essere musulmani, “perché è questo che chiede il Corano”.

La protesta è stata organizzata dal Fronte di difesa islamico (Fpi), gruppo radicale e intollerante verso le minoranze. Il Nahdlatul Ulama (Nu) – maggior movimento musulmano moderato del Paese, con 40 milioni di membri – ha preso invece le distante dall’iniziativa, giudicata contraria agli insegnamenti religiosi. Ahmad Ishomuddin, uno dei leader dell’Nu, ha detto: “Tutto ciò potrebbe diventare pericoloso”. Ad Ahok, ha aggiunto, “è scivolata la lingua, ma si è subito scusato”.

Basuki “Ahok” Tjahaja Purnama è oggetto da alcune settimane delle rimostranze dei fondamentalisti islamici, che vogliono far cadere la sua ricandidatura alle elezioni da governator di Jakarta previste per il 2017. 

Egli è uno dei pochi leader politici indonesiani che lotta in prima fila per la libertà di coscienza. Lo scorso giugno si è opposto all’obbligo imposto alle studentesse di Jakarta di indossare il velo islamico. Nel luglio 2015 il governatore di Jakarta ha promosso una battaglia per i diritti civili della minoranza ahmadi, ritenuta eretica dalla maggioranza musulmana sunnita.