Karnataka, arrestati sei Testimoni di Geova con l’accusa di conversioni forzate

I fedeli sono stati denunciati da due gruppi di estrema destra indù locali. In una macchina sarebbero stati trovati volantini che incitano alle conversioni al loro credo. Leader cristiano ricorda che “l’India è un Paese laico e la Costituzione garantisce libertà di religione”.


Mumbai (AsiaNews) – In Karnataka sono stati arrestati sei Testimoni di Geova (TdG) con l’accusa di conversioni forzate al loro credo. Ad AsiaNews Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), condanna l’arresto dei sei TdG, “fermati mentre distribuivano casa per casa opuscoli religiosi. La distribuzione di materiale religioso cristiano non è né illegale né criminale”.

L’arresto è avvenuto ieri a Manikallu, nel distretto di Udupi, già teatro negli anni scorsi di varie aggressioni contro i cristiani da parte dei radicali indù. Gli stessi radicali, appartenenti questa volta ai gruppi nazionalisti Bhramari Yuvaka Mandal e Hindu Jagran Vedike, hanno allertato la polizia di Kota della presenza di TdG che stavano convertendo la popolazione in maniera forzata.

La polizia è accorsa al villaggio e ha preso in custodia i sei seguaci, accusandoli di propaganda religiosa. Dentro una macchina sarebbero stati recuperati volantini che incitavano alla conversione.

Sajan K George respinge le accuse contro i cristiani e a sua volta si scaglia contro la polizia, “che propende verso i diktat dei gruppi di estrema destra locali e condanna i cristiani e altri membri con false accuse”. “L’India è un Paese laico – ricorda – e l’articolo 25 della Costituzione garantisce la libera professione, pratica e diffusione della religione”. (NC)