Economia, infrastrutture e diritti umani: i primi due anni di Joko Widodo
di Mathias Hariyadi

Il presidente è in carica dal 20 ottobre 2014. Gli elogi per la politica finanziaria, l’amnistia sulle tasse e lo sviluppo delle infrastrutture nelle regioni periferiche. Le critiche per le violazioni dei diritti umani, le esecuzioni capitali e la castrazione dei pedofili.


Jakarta (AsiaNews) – Infrastrutture, sviluppo delle aree rurali e periferiche del Paese, nuovo impulso all’economia e agli investimenti nel Paese, recupero delle imposte evase. Sono questi i capisaldi dei primi due anni di governo di Joko Widodo, presidente dell’Indonesia dal 20 ottobre 2014. Ieri il capo di Stato ha festeggiato l’anniversario sull’isola Miangas, nell’arcipelago delle Talaud, a sole 48 miglia nautiche dalle Filippine.

Il presidente ha inaugurato lì un nuovo aeroporto, che permetterà di raggiungere con più facilità l’isola, dove prima si poteva arrivare solo via mare. Con le nuove infrastrutture, ha detto Widodo, lo Stato vuole rinforzare la sua presenza nelle aree più remote dell’Indonesia.

Ci impegnamo, ha aggiunto il presidente, “ha mostrare alla nazione nostra vicina [Filippine ndr] che ci prendiamo cura anche dei nostri territori che sono di fronte ad altri Paesi”. Due giorni fa Widodo ha inaugurato un altro aeroporto a Yahukimo, nella provincia di Papua, isolata da decenni a causa delle difficoltà logistiche dovute alle caratteristiche del territorio.

Per quanto riguarda la politica finanziaria, molti osservatori riconoscono il nuovo slancio dato all’economia. Un importante ruolo in questo senso lo sta giocando l’amnistia sulle tasse decisa dal governo per recuperare i capitali tenuti all’estero e combattere l’evasione. Inoltre, gli analisti giudicano in modo positivo le misure prese da Jakarta per contrastare la corruzione e l’uso indebito di fondi pubblici, che sono le piaghe peggiori della burocrazia indonesiana.

L’Indonesia – dotata di un Pil di 861 miliardi di dollari – è una delle economie più vivaci al mondo, anche se nel 2015 ha registrato una piccola flessione. Le previsioni per quest’anno indicano una crescita del 5,2%.

La politica economica di Widodo è lodata anche dai super-ricchi del Paese, a cominciare da Mochtar Riady, fondatore e presidente del Lippo Group, colosso dell’immobiliare. Secondo il magnate 87enne, i due anni dell’amministrazione Widodo hanno generato riforme “rivoluzionarie” che porteranno l’Indonesia ad essere una potenza economica. Avendo sperimentato il governo di tutti presidenti dal 1945 (anno dell’indipendenza dall’Olanda) ad oggi, il businessman ritiene che lo sviluppo infrastrutturale deciso da Widodo condurrà “ad una nuova era per l’Indonesia”. Penso, aggiunge, “che nei prossimi cinque anni il ‘fattore Indonesia’ dominerà l’economia mondiale, e che non ci sarà nulla che non coinvolgerà il nostro Paese”.

Numerose critiche giungono al presidente dagli attivisti per i diritti umani, che accusano l’amministrazione di essere complice di diversi crimini. La Commissione dei desaparecidos e delle vittime della violenza (Kontras) sottolinea il fatto che Widodo abbia scelto come ministri alcune personalità note per violazioni dei diritti umani. Fanno discutere pure le esecuzioni capitali eseguite in modo periodico da Jakarta e la nuova legge che prevede la castrazione chimica e la pena di morte per i pedofili.