Una settimana dal ritiro delle rupie: cinema, mercati e negozi sono “deserti e in perdita”

L’iniziativa del governo Modi è motivata dalla lotta alla contraffazione del denaro. La mossa a sorpresa ha gettato la popolazione nella miseria. Le nuove banconote non vengono accettate nei negozi. Anche Bollywood è in crisi. Diffuse le immagini di funzionari del Bjp in possesso dei nuovi tagli prima dell’annuncio della manovra.


New Delhi (AsiaNews) – Ad una settimana dal ritiro delle banconote da 500 e 1000 rupie in India, la “situazione è peggiorata: la popolazione affolla le strade, ci sono contestazioni in tutto il Paese, negozi, cinema e mercati sono deserti perché la gente non ha monete da scambiare”. Lo dice ad AsiaNews una fonte cattolica anonima, riferendo che le “condizioni in India sono critiche e la mossa del governo di Narendra Modi ha portato solo confusione”. Tra l’altro, nei giorni scorsi il premier ha sottolineato la necessità di mantenere segreta l’iniziativa, per non rovinare l’effetto sorpresa e rendere effettiva la lotta alla contraffazione del denaro. Ma oggi, continua la fonte, “diversi telegiornali indiani hanno fatto vedere le immagini di alti funzionari del Bjp (Bharatiya Janata Party) che prima del varo della manovra erano già in possesso delle nuove rupie. Ciò dimostra che il partito sapeva”.

La decisione di Modi di ritirare le banconote sta provocando notevoli disagi alla popolazione, in particolare ai poveri e alla classe media. Sono loro che stanno pagando il prezzo maggiore in termini di tempo speso in lunghe code davanti alle banche e per l’impossibilità di cambiare i tagli che hanno perso valore legale.

“Stiamo passando un momento davvero difficile – dice un’altra fonte – e speriamo che tutto questo finisca presto”. “L’obiettivo del governo – continua – è contrastare la falsificazione di denaro”. Per questo oggi il governo centrale ha deciso che da ora in poi coloro che si recano in banca o presso gli sportelli ATM verranno marcati con inchiostro indelebile, in modo da ridurre i tentativi di riciclaggio.

Nei giorni scorsi infatti è avvenuto che molte persone, in possesso di grandi quantitativi di denaro proveniente da commerci sospetti, si siano recati in varie banche, scambiando in più sportelli le banconote in loro possesso e aggirando il limite massimo previsto di 2.500 rupie al giorno. Questi inconvenienti accadono “perché il governo non ha organizzato la manovra in modo adeguato e quindi le limitazioni sono state ignorate”.

Al contempo “la gente comune ha paura di scambiare e accettare le nuove banconote da 2000 rupie: i negozi non le accettano perché non hanno i resti. La conseguenza è che i mercati sono vuoti e in perdita. Anche l’industria cinematografica di Bollywood è in crisi. Sono usciti alcuni film, ma nelle sale non ci sono spettatori”.

Dal punto di vista legale, aggiunge, “non si può fare nulla. I contestatori hanno chiesto il parere della Corte suprema, ma oggi i giudici hanno detto che non possono pronunciarsi contro l’iniziativa del governo perché ormai le banconote sono state già stampate e immesse in circolazione”.

La decisione economica dell’India sta avendo ripercussioni anche sui Paesi vicini, primo tra tutti il Nepal dove le banche locali accettano la valuta indiana. I suoi cittadini – molti dei quali giovani che studiano in India, autotrasportatori e commercianti – possiedono milioni di rupie, che utilizzano nelle transazioni e negli scambi.