Bartolomeo: un ruolo fondamentale delle religioni per creare comunione tra i popoli

Al Patriarca ecumenico di Costantinopoli è stato conferito il Premio ecumenico San Nicola. Un premio che papa Francesco in un telegramma ha definito un “significativo riconoscimento” e un “segno di gratitudine” per il servizio reso da Bartolomeo “alla promozione di una sempre maggiore comunione tra tutti i credenti in Cristo”.


Bari (AsiaNews) – Le religioni hanno un ruolo fondamentale “nel creare, avviare e consolidare un principio di comunione per la collaborazione e la comprensione reciproca, allontanando i fondamentalismi che si trovano in tutte le società e religioni”, per creare di nuovo rapporto tra i popoli. L’affermazione è stata al centro della Lectio magistralis tenuta questa mattina dal Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I nella basilica di san Nicola, a Bari, dove gli è stato conferito il premio ecumenico San Nicola, riconoscimento che la Facoltà teologica pugliese assegna ad eminenti personalità cattoliche ed ortodosse per il servizio reso alla promozione dell'unità dei cristiani.

Un premio che papa Francesco in un telegramma ha definito un “significativo riconoscimento” e un “segno di gratitudine” per il servizio reso da Bartolomeo “alla promozione di una sempre maggiore comunione tra tutti i credenti in Cristo”. Nel messaggio, indirizzato all’arcivescovo di Bari-Bitonto, Francesco Cacucci, il papa si unisce “spiritualmente al carissimo fratello Bartolomeo nella venerazione del Santo Vescovo di Myra Nicola, le cui reliquie sono custodite a Bari da quasi mille anni, affidando alla intercessione di questo Pastore tanto amato in Oriente e in Occidente” la comune preghiera “per il desiderato raggiungimento della piena unità dei cristiani”. 

Lo stesso Bartolomeo, nel ricevere il premio, ha detto che “lo accogliamo come segno profetico dell’unità di tutte le Sante Chiese di Dio, il cui cammino teologico tra le nostre Chiese e l’amore, il rispetto e la collaborazione sono uno dei tratti fondamentali”.

Nel suo intervento, Il Patriarca ha poi evidenziato l’aspetto “relazionale” della “esperienza comunionale” con Cristo. Essa “significa partecipare insieme della natura divina attraverso la grazia dataci da Dio a tutti gli aspetti della vita cristiana: alle benedizioni, alle prove e tribolazioni, alla consolazione, al sostegno, alla solidarietà, alla fraternità. Significa condivisione della fede, condivisione della spiritualità, pregare gli uni per gli altri, significa realizzare concretamente questa comunione delle nostre vite e metterla in pratica. Significa fare la esperienza di comunione nel dialogo, nella pace e nell’unità”.