Diritti umani: lettera a Xi Jinping per gli scrittori cinesi arrestati
di Paul Wang

Fra i firmatari: Salman Rushdie, Margaret Atwood, JM Coetzee. Il ricordo di Liu Xiaobo, condannato a 11 anni di reclusione; della moglie Liu Xia, agli arresti domiciliari; dell’accademico Ilham Tohti, condannato all’ergastolo per le sue critiche alla politica di Pechino verso gli uiguri.


Hong Kong  (AsiaNews) – Più di 100 autori da tutto il mondo hanno firmato una lettera al presidente cinese Xi Jinping chiedendogli di fermare le violazioni contro gli scrittori del suo Paese nella Giornata mondiale per i diritti umani, che si celebra oggi.

Fra i firmatari vi sono Salman Rushdie, scrittore indiano su cui pende una fatwa di condanna a morte; Margaret Atwood, poetessa e scrittrice ambientalista canadese; il Premio Nobel JM Coetzee, sudafricano.

Nella lettera essi ricordano il loro collega Liu Xiaobo, Premio Nobel per la Pace, condannato a 11 anni per “sovversione”, avendo scritto alcuni articoli sulla democrazia.

I firmatari ricordano anche la moglie di Liu Xiaobo, Liu Xia, che è agli arresti domiciliari. Un’altra personalità citata è l’accademico Ilham Tohti, condannato all’ergastolo per “separatismo” avendo osato mettere in dubbio la politica violenta di Pechino verso la minoranza uigura dello Xinjiang.

La lettera denuncia che più di una diecina di scrittori cinesi, membri onorari dell’organizzazione indipendente Pen Centre, sono al presente in prigione o perseguitati. “Il silenzio forzato di questi amici e colleghi – prosegue il documento - è assordante, e la sparizione delle loro voci lascia il mondo in una situazione peggiore a causa dell’enorme ingiustizia e mancanza”.

Da quando Xi Jinping ha preso il potere nel 2012, in Cina si registra un forte giro di vite su dissidenti, scrittori, giornalisti, attivisti, accademici e avvocati per i diritti umani.