Nuova protesta a Pechino di veterani militari per sussidi promessi e non versati

In circa 500 hanno “assediato” il quartier generale dell’Esercito per la liberazione del popolo (Pla) nella capitale. I veterani di guerra non si danno per vinti, ma il governo non sembra ascoltarli.

 

 


Pechino (AsiaNews) – Due mesi dopo la prima protesta pubblica, centinaia di veterani di guerra cinesi si sono recati a Pechino a manifestare ancora una volta per ottenere dal governo i sussidi promessi durante il loro servizio. Il 28 dicembre scorso, circa 500 veterani – dall’età compresa fra i 40 e i 50 anni – hanno “assediato” il quartier generale dell’Esercito per la liberazione del popolo (Pla) nella capitale.

Dopo l’inefficace protesta tenutasi a ottobre, i veterani – reduci delle guerre con  la Corea (1950-1953) e il Vietnam (1979) – hanno deciso di tornare di nuovo in strada e far sentire la propria voce intonando canti dell’esercito e agitando striscioni. Le richieste rimangono le stesse: pensione, previdenza sociale, impieghi e altri sussidi pubblici a loro promessi quando erano in servizio.

Due mesi fa, sei rappresentanti dei veterani  hanno incontrato i funzionari del Pla, ma essi non hanno mosso un dito per smuovere la situazione. Dopo 24 ore, i funzionari hanno comunicato in via ufficiale che il presidente Xi jinping aveva richiesto ai vice capi del governo e dei comitati provinciali del Partito di “stabilire le loro richieste in modo specifico”.  In seguito la polizia ha disperso i manifestanti con la promessa che le loro rimostranze sarebbero state ascoltate.

In ogni caso ad ottobre, alcuni fra le migliaia di manifestanti pacifici che avevano preso parte alla protesta sono stati portati via dalle autorità. Wang Guorong, un veterano di Yiyang (Hunan) ha affermato che Teng Xingqiu, un suo commilitone proveniente dalla stessa località è sparito dopo aver preso parte alle proteste insieme a molti altri ex-militari.