Lahore, torturato uno studente per aver twittato in favore di intellettuali attivisti scomparsi

Suhail Ahmad studia giurisprudenza alla University Law College e si è distinto per numerose competizioni studentesche. Un gruppo di radicali lo ha prelevato dalla sua stanza del campus e trascinato in un luogo segreto. È stato torturato e tenuto in ostaggio per tre ore. Aperta un’indagine contro gli aggressori.


Lahore (AsiaNews/Agenzie) – Uno studente della University Law College è stato aggredito, torturato e tenuto in ostaggio per diverse ore da altri studenti radicali per aver pubblicato commenti in favore dei cinque attivisti laici e blogger scomparsi da due settimane. Il giovane si trova ora ricoverato in ospedale a causa delle ferite riportate, mentre l’amministrazione universitaria ha sporto denuncia presso la stazione di polizia locale.

Suhail Ahmad, brillante studente di Giurisprudenza distintosi a livello nazionale per numerose competizioni giovanili, aveva scritto su Twitter alcuni commenti in favore del rilascio degli attivisti, con ogni probabilità sequestrati dalle forze di sicurezza. Sul suo account aveva pubblicato anche una poesia di Faiz Ahmed Faiz, uno dei più illustri intellettuali pakistani, esprimendo solidarietà nei confronti degli scomparsi.

La sua era un’aperta condanna del clima di intolleranza nei confronti di pensatori “scomodi”, che hanno criticato l’estremismo religioso e le frange radicali presenti nel governo e in ambienti militari. Per questo è stato punito da un gruppo di studenti appartenenti all’Islami Jamiat-e-Talaba (Ijt), l’ala studentesca del Jammat-e-Islami. Circa 15 persone lo hanno prelevato dalla sua stanza nell’ostello universitario, torturato, coperto il volto con una coperta e trascinato nel cortile del campus.

Le sue urla hanno richiamato l’attenzione di numerosi studenti e delle guardie, ma nessuno è intervenuto. Suhail ha raccontato di essere stato trasferito in un luogo segreto e lì torturato per altre tre ore. È stato liberato vicino il quartiere di Mustafa Town solo dopo l’intervento di alcuni leader del movimento politico.

Il portavoce dell’università ha tentato di sminuire la gravità dell’incidente, parlando di dissidi personali tra ragazzi, piuttosto che di intolleranza. IA Rehman, noto attivista, ha dichiarato al The Express Tribune che il governo deve garantire la sicurezza di tutti i cittadini. “Questa non è la maniera civile di governare”, ha denunciato.

Lo studente dissidente è stato punito per aver osato richiamare l’attenzione sulla sorte di noti intellettuali, di cui si è persa ogni traccia. I primi a essere scomparsi il 4 gennaio a Lahore sono stati i cugini Waqas Goraya e Aasim Saeed, entrambi blogger. Due giorni dopo è sparito a Islamabad Salman Haider, noto poeta che insegna alla Fatima Jinnah Women’s University di Rawalpindi. Il 7 gennaio è stato il turno del blogger Ahmed Raza Naseer, malato di poliomelite, rapito mentre era nel suo negozio di Skeikhupura, vicino Lahore. Infine non si hanno più notizie di Samar Abbas, presidente della Civil Progressive Alliance Pakistan.