Storie di “ordinaria” missione: insegnare a leggere e scrivere ai bambini delle baraccopoli, seguire gli anziani abbandonati, organizzare partite di calcio tra le baraccopoli, corsi di etica nelle scuole e attività per i bambini della parrocchia. E il 6 marzo l’appena rieletto superiore della Società missionaria thailandese andrà a Taiwan per concordare con il vescovo di Hunshu di aprire una nuova missione in quella diocesi.
Pathumthani (AsiaNews) - Insegnare a leggere e scrivere ai bambini delle baraccopoli, seguire gli anziani abbandonati, organizzare partite di calcio tra le baraccopoli, corsi di etica nelle scuole e attività per i bambini della parrocchia. Già solo l’elenco delle attività “ordinarie” svolte nella parrocchia di San Marco in Pathumthani dà un’idea della vita di padre Adriano Pelosin, il missionario del PIME che alla vigilia dei suoi 71 anni (li compirà il primo marzo) è stato rieletto dalla Società missionaria thailandese come superiore per altri 6 anni.
Nella sua Lettera di Pasqua padre Pelosin racconta che “quest’anno abbiamo 17 preti membri, due preti associati e 10 candidati in seminario maggiore. Il 6 marzo andrò a Taiwan per concordare con il vescovo di Hunshu di aprire una nuova missione in quella diocesi. Incrementeremo anche la missione in Laos e in Cambogia. Qui nella parrocchia di San Marco in Pathumthani abbiamo aperto due piccoli centri in mezzo alle baraccopoli di Wat Sake e di Lat Lum Keo e il 15 Marzo apriremo un’altro piccolo centro a Wat Prai Fa per assistere i bambini e gli anziani semiabbandonati; i cui genitori dei bambini sono in prigione per spaccio di droga furto e omicidio”.
“Vi racconto alcune storie
Avevo preparato una lunga lista di casi pietosi, ma mi fermo qui. Devo pero’ ringraziare il Signore che mi ha mandato tante persone che mi aiutano in questo lavoro. Qui in casa parrocchiale vivono con me 10 giovani dai 20 ai 27 anni. C’è anche un fratello salesiano di 48 anni. Due di loro quest’anno entreranno nel seminario maggiore, e faranno parte della Thai Missionary Society e due andranno in India nel semianrio del PIME a Pune a studiare l’Inglese. Nella baraccopoli di Wat Sake c’è una signora in pensione che segue il centro, mentre un’altra signorina segue il centro di Lat Lum Keo; il 15 Marzo verrà una catechista ‘Cat’ che sarà nel nuovo centro di Wat Prai Fa. Con questi piccoli centri possiamo essere vicini alla gente giorno e notte.
Facciamo vita quasi da monaci nella città: ci alziamo alle 5:30, alle sei cantiamo l’Ufficio delle Letture e le Lodi, programmiamo la giornata, facciamo colazione. Quattro giovani: Art, Pirun, Seek, Chak, vanno a insegnare nella scuola elementare di Wat Kok dove vanno i bambini delle baraccopoli vicine, Jam e Ocho vanno a insegnare a leggere e scrivere ai bambini della scuola a Wat Sake al mattino e al pomeriggio aiutano nel doposcuola circa trenta bambini; Chatri e ‘Ia’ Mong seguono gli anziani abbandonati, organizzano le partite di calcio tra le varie baraccopoli, fanno corsi di etica nelle scuole e organizzano le attività per i bambini tutti i sabati alla parrocchia di San Marco. Pan e Bi aiutano la signorina Fon a Lat Lum Keo, Bi è anche il factotum della comunità: (Bi è un ragazzo che io ho accolto diciotto anni fa). Alla sera alle 6:30 cantiamo i vesperi, celebriamo l’Eucaristia e ci raccontiamo che cosa è successo durante la giornata.
Sono alla fine della lettera che termino solo per ragioni di spazio e del vostro tempo. Auguro a ttuti voi di prepararvi bene alla Pasqua seguendo Gesù fino al calvario con la sicurezza che la sofferenza e la morte non avranno più potere, ma la resurrezione sarà la nostra vittoria assieme al Risorto.
Vi ringrazio di cuore anche a nome di tutti coloro che beneficiano dei vostri sacrifici, preghiere e offerte... un giorno ci sorrideremo a vicenda tutti in Paradiso; perchè Gesù ha detto ‘Quello che avete fatto per questi miei fratelli più piccoli lo avete fatto a Me’. E Lui non si dimenticherà”.