Debito cinese in crescita: ma per Xiao Jie è un “rischio controllabile”

Il ministro delle finanze tranquillizza il mondo: la Cina può ancora prestare e sostenere la sua economia. Alla fine del 2016  governi centrale e provinciali avevano un debito di 27300 miliardi di yuan, il 36,7% del Pil. Ma le imprese cinesi hanno debiti per il 150% del Pil.


Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La Cina ha una “relativa disponibilità” per accrescere il proprio debito pubblico. E’ quanto afferma il ministro delle finanze Xiao Jie nella sua prima conferenza stampa in margine all’Assemblea nazionale del popolo in corso a Pechino. Secondo Xiao, Pechino è pronta ad aumentare il debito pubblico per sostenere la crescita della Cina. Il progetto di Xiao è di aprire una “porta ufficiale” per offrire prestiti agli indebitati governi locali, chiudendo però le “porte di servizio” con cui spesso tali governi acumulano prestiti in modo illecito.

In tutti questi anni i governi locali hanno accumulato ingenti debiti per progetti edilizi e infrastrutture dimostratesi inutili, per industrie che non competono sul mercato, per servizi sempre più inefficienti, tanto da far loro rischiare il fallimento. Il governo è venuto in soccorso scambiando di debito per oltre 8mila miliardi di yuan [circa 1100 miliardi di dollari Usa], con titoli a lungo termine e a basso tasso d’interesse.

Xiao ha detto che alla fine del 2016 i governi centrale e quelli provinciali avevano totalizzato un debito di 27,3mila miliardi di yuan [circa 3300 miliardi di dollari Usa], pari al 36,7 del Pil. Secondo Xiao “il rischio di debito è controllabile e in confronto agli standard internazionali, il governo cinese ha ancora una disponibilità relativa per offrire prestiti”.

Ma se il debito statale è relativamente basso, quello delle industrie cinesi è altissimo. Secondo il Fondo monetario internazionale, il livello di indebitamento delle imprese cinesi a giugno era pari a circa il 150% del Pil e costituisce “un problema serio e crescente”.